venerdì 30 giugno 2017

Intervista a Fabiana Stefanoni dopo la seconda conferenza nazionale del FLNA

Fronte di Lotta No Austerity: l'untità che vincerà

Fabiana Stefanoni (Gruppo operativo nazionale FLNA)

a cura della redazione web
Intervistiamo Fabiana Stefanoni, membro del Gruppo operativo nazionale del Fronte di Lotta No Austerity, in merito alla Seconda Conferenza Nazionale, conclusasi a Firenze il 17 e 18 giugno con una partecipata assemblea cui hanno preso parte delegazioni da tutta Italia e ospiti internazionali.
Partiamo dalla fine: la Seconda Conferenza Nazionale del Fronte di Lotta No Austerity si è conclusa in un clima di grande entusiasmo tra i partecipanti. Sì, proprio così: siamo da tempo impegnati in questo difficile progetto di unificazione delle lotte e possiamo dire di essere entusiasti dei risultati che stiamo ottenendo. Sappiamo che c’è ancora tanta strada da fare ma abbiamo visto che la nostra determinazione nel ricercare l’unità di classe viene ricompensata. Non mi dilungo sui dettagli e invito tutti a leggere il report e a vedere le foto sul sito www.frontedilottanoausterity.org: lì sono condensati questi due giorni straordinari di intenso dibattito. Si è trattato di un indubbio passo in avanti nel rafforzamento di quell’unità di classe che è indispensabile per respingere gli attacchi dei padroni e del governo. Attacchi che non accennano a scemare: basta solo pensare all’ennesimo decreto “salva banche” di questi giorni, con altre decine di miliardi regalati ai banchieri. Un decreto che avrà come conseguenze ulteriori tagli, privatizzazioni, tasse per i lavoratori e le lavoratrici. L’operaio che non ha soldi per saldare i debiti subisce pignoramenti, mentre i ricchi banchieri ricevono miliardi in regalo dallo Stato: non c’è migliore dimostrazione dell’assurdità del sistema capitalistico. Ma pensiamo anche al recente vergognoso decreto razzista Minniti-Orlando, che priva gli immigrati persino del diritto di difendersi davanti ad un giudice; o alle ulteriori restrizioni al diritto di sciopero, invocate da Delrio dopo lo sciopero del 16 giugno e poi subito praticate con precettazioni. Ecco, tutto questo rende urgente la costruzione di un ampio fronte di lotta e di resistenza.
Quali sono i principali motivi che ti inducono a fare un bilancio positivo della Conferenza?Anzitutto, direi, il fatto che a Firenze si sono incontrati – con la volontà di proseguire la collaborazione e un progetto comune – i rappresentanti delle principali lotte in corso in Italia. C’erano i protagonisti del riuscito sciopero del 16 giugno: i lavoratori di Alitalia, delle ferrovie, della logistica. C’erano anche esponenti delle principali vertenze di questi ultimi mesi: dalla Tim ai movimenti a difesa del territorio (come i No Triv) alle donne che si battono contro la violenza maschilista. Si tratta di settori che hanno animato scioperi, picchetti, presidi e anche manifestazioni di massa (pensiamo alle oceaniche manifestazioni dei movimenti delle donne). Settori che hanno subito negli ultimi anni un drastico peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro e che si sono trovati spesso in duro scontro non solo con i padroni e con il governo, ma anche con le burocrazie sindacali: basta solo pensare ai già citati recenti attacchi al diritto di sciopero all’indomani, sostenuti – persino anticipati nei comunicati stampa! – dai dirigenti di Cgil, Cisl e Uil: o al vergognoso rifiuto da parte della burocrazia Cgil di proclamare lo sciopero dell’8 marzo richiesto dal movimento di donne Non una di meno.
Chi lotta e resiste contro padroni, governo e burocrazie ha trovato nel Fronte di Lotta No Austerity uno strumento importante per intraprendere un percorso di unificazione, cioè per rafforzare quell’unità di classe che è indispensabile per respingere gli attacchi del nemico di classe.
Ci sono stati e ci sono anche altri tentativi di creare dei coordinamenti tra sindacati che però hanno fallito. Qual è il punto di forza del Fronte di Lotta No Austerity?Penso che la forza del Fronte di Lotta No Austerity stia nel fatto che si configura come un processo di unificazione dal basso, col protagonismo diretto delle lavoratrici e dei lavoratori che costruiscono le lotte e le azioni di resistenza nei luoghi di lavoro. Lo dimostra la stessa composizione attuale del Gruppo operativo nazionale (che sono poi i compagni che hanno tenuto le relazioni alla Conferenza): uno dei ferrovieri che hanno animato una stagione di scioperi e azioni di resistenza nell’ambito dei trasporti, oltre che promosso coordinamenti di lotta tra lavoratori dei trasporti di differenti sigle; un operaio del gruppo FCA (Sevel) che è stato tra i protagonisti di importanti esperienze di coordinamento tra delegati sindacali combattivi del gruppo Fiat (esperienze che hanno messo in difficoltà non solo l’azienda ma anche la burocrazia sindacale della Fiom); un operaio della Pirelli da sempre in prima linea nel tentativo di rafforzare la solidarietà di classe tra lavoratori Pirelli, Bridgestone e altre fabbriche del settore (e che ci ha raccontato di un recente sciopero molto partecipato proclamato dagli operai della sua fabbrica senza attendere coperture sindacali); una lavoratrice del pubblico impiego, impegnata nella difesa dei diritti delle donne contro la violenza maschilista; infine io, che sono un’insegnante, orgogliosa di aver sempre promosso coordinamenti e azioni di lotta unitarie contro i tentativi di smantellare la scuola pubblica.
Altre esperienze di coordinamento hanno fallito probabilmente perché si fondavano su accordi a tavolino tra dirigenti, trasformandosi in terreno di competizione per le manovre di questo o quel dirigente a discapito dell’unità. Nel Fronte di Lotta No Austerity prevale il protagonismo diretto della base, dei lavoratori e delle lavoratrici che resistono e costruiscono le lotte nei loro luoghi di lavoro. Questa a mio avviso è una solida garanzia per il futuro.
Il primo giorno, nelle tue conclusioni, hai criticato fortemente le burocrazie sindacali, a partire da quella della Cgil. Ho iniziato attaccando la Camusso e la burocrazia Cgil per la sua ipocrisia: ha chiamato a manifestare a Roma a “difesa delle democrazia” quando ha fatto di tutto in questi anni per ridurre la democrazia sindacale, a partire dalla firma dell’Accordo vergogna sulla rappresentanza. Per capire quale sia il ruolo delle burocrazie di Cgil, Cisl e Uil basta ricordare le loro recenti dichiarazioni in merito alla lotta in Alitalia e, più in generale, agli scioperi dei trasporti: la Furlan (segretaria generale della Cisl, non a caso recentemente elogiata dal premier Gentiloni) dopo la vittoria del no al referendum ha accusato la Cub in Alitalia di “populismo sindacale” (sic!) e, insieme con la Camusso, ha prestato fianco al governo nel tentativo di screditare gli scioperi dei trasporti e aprire la strada a una nuova stretta. Altro che “difesa della democrazia”: per la Camusso, la Furlan e compagnia difendere la democrazia significa difendere gli interessi del governo e dei padroni!
Però, sempre nelle conclusioni, hai criticato anche i dirigenti del sindacalismo di base.Sì, è vero: anche nel sindacalismo conflittuale e “di base”, purtroppo, assistiamo spesso a logiche autoreferenziali, settarie, autoproclamatorie. E, talvolta, si passa sopra al principio fondamentale della democrazia interna: alcuni dirigenti sindacali concepiscono il sindacato quasi come fosse una proprietà personale, riproducendo logiche burocratiche simili a quelle dei grandi apparati. Ci si dimentica che il sindacato (soprattutto se vuole essere “di base”) dovrebbe essere uno strumento nelle mani dei lavoratori e delle lavoratrici, sempre sottoposto al loro controllo. Alcuni dirigenti del sindacalismo di base, invece, spesso si dimenticano proprio della base, ignorando i più elementari principi della democrazia sindacale. Da segnalare il fatto che, nonostante i nostri ripetuti inviti, i principali dirigenti del sindacalismo conflittuale hanno preferito disertare questo appuntamento. Un grave errore, a mio avviso: a Firenze c’era proprio quella base a cui bisogna tornare a dar voce.
Quali sono stati secondo te i momenti più importanti della Conferenza?Tutta gli interventi sono stati importanti. E’ stato per me particolarmente emozionante sentire una testimonianza diretta della lotta in Alitalia: una lotta emblematica, che è riuscita con la determinazione, la coerenza e la tenacia ad infliggere duri colpi a un triplice nemico: azienda, governo e burocrazie sindacali; una lotta anche che ha saputo costruire collegamenti importanti con altri settori, non solo dei trasporti.
Mi hanno emozionata molto anche gli interventi delle delegazioni straniere e il dibattito contro il maschilismo delle Donne in Lotta. Hanno partecipato alla Conferenza come ospiti, in rappresentanza della Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta, rappresentanti dei Co.Bas di Spagna e della Csp Conlutas del Brasile (tra cui una compagna delle MML, Mulheres em luta). I compagni dei Co.Bas ci hanno raccontato delle esperienze unitarie che stanno promuovendo in Spagna, rilanciando anche a noi la proposta di una giornata di mobilitazione europea di tutte le forze del sindacalismo di base e combattivo. Herbert Claros, della Csp Conlutas del Brasile, ci ha parlato delle straordinarie mobilitazioni in Brasile, a poche settimane dal più grande sciopero generale della storia di quel Paese (28 aprile) e dalla grande manifestazione di Brasilia (24 maggio): ora sono in corso i preparativi per un nuovo grande sciopero il 30 giugno. Una testimonianza, quella della Csp Conlutas, particolarmente importante, perché i compagni ci hanno raccontato come anche loro abbiano iniziato come piccolo nucleo di avanguardie sindacali che si è poi convertito in quello che oggi è il più grande sindacato di base del mondo, in grado di costringere i grandi apparati burocratici brasiliani a proclamare scioperi le cui direzioni fanno di tutto per evitare (come nel caso dello sciopero del 28 aprile e dello stesso sciopero del 30 giugno).
Marcela Azevedo del MML, con l’emozionante racconto sulle lotte delle donne in America Latina, è invece intervenuta nel momento della Conferenza gestito e organizzato dalle Donne in Lotta. Un momento centrale, dove le compagne non hanno portato solo un contributo teorico alla discussione sulla lotta contro il maschilismo, ma anche la loro esperienza personale: dai racconti delle donne è emerso in modo palpabile come il problema del maschilismo e della violenza sessista siano parte della vita quotidiana di tutte le donne, nei luoghi di lavoro, in casa e anche nei sindacati. Penso che dopo questo dibattito nessuno sia rimasto come era prima: ogni attivista è tornato a casa con una consapevolezza nuova. Vale la pena ricordare, inoltre, che noi donne abbiamo dato vita ad alcune delle mobilitazioni e iniziative di sciopero  – dal 26 novembre e 8 marzo – tra le più partecipate degli ultimi anni.
Non posso poi non citare il concerto di Alessio Lega, che ci ha allietati il sabato sera con canzoni di lotta e di resistenza. Quella lotta e quella resistenza che vogliamo portare nelle piazze!
Cosa vuoi dire, per concludere, agli attivisti sindacali e di movimento che guardano il Fronte di Lotta No Austerity dall’esterno?Di non esitare e unirsi a questo progetto. Diciamo loro di ignorare chi cerca di denigrare o svalutare questa esperienza: sono solo tentativi di chi vuole difendere rendite di posizione o piccoli orticelli a scapito degli interessi delle lotte.
Il Fronte di Lotta No Austerity ha comunque un punto di forza: rappresenta un’esigenza reale e urgente della nostra classe, quella dell’unità di azione. Se ci uniamo siamo forti contro i padroni, se facciamo prevalere l’autoreferenzialità finiremo per essere schiacciati. Le porte di No Austerity sono spalancate per tutti coloro che credono nell’unità e nella lotta di classe.



Tratto dal sito del Pdac

lunedì 26 giugno 2017

Riceviamo dai compagni della sede USI-AIT di via Torricelli a Milano e pubblichiamo

Alle compagne e ai compagni di Usi-Ait esprimiamo la nostra totale solidarietà e offriamo il nostro sostegno.
NESSUN ATTO INTIMIDATORIO FERMERÀ LE BATTAGLIE DEI LAVORATORI!

La redazione di CUBlog

COMUNICATO DI DENUNCIA PER DEVASTAZIONE SEDE

Oggi 24 giugno, abbiamo avuto una brutta sorpresa nell’aprire la sede USI di via Torricelli, perché era stata “visitata” e messa a soqquadro da mani ignote.
Dopo aver scardinato la porta che dà sul cortile interno chi è entrato si è molto attivato nell’aprire cassetti e armadi il cui contenuto è stato sparso nei locali.
E’ stato portato via il monitor del computer. Tutto ciò è avvenuto nelle ore notturne, perché nella serata di venerdì la sede era frequentata fino a tardi da compagni.
Sono state sicuramente mani ignote ma con un punto interrogarivo, perché come ben sappiamo la sede è strettamente collegata alle battaglie che le nostre sezioni dell’ospedale San Carlo e del San Paolo (unificati per decreto regionale) stanno conducendo con successo contro le logiche perverse del potere della sanità imposte dalla Regione.
Se si tratta di manovre a scopo intimidatorio volto ad impedire il proseguo delle nostre battaglie è bene che si sappia che sono del tutto inefficienti.

I compagni della sede USI del Torricelli 19 – Milano

giovedì 22 giugno 2017

Un lavoro eccezionale fatto da compagni eccezionali!

Invitiamo caldamente tutti i nostri lettori a visitare il sito www.antiwarsongs.org amministrato dai compagni Riccardo di Firenze, Adriana di Arona, Daniela di Piacenza, Nicola di Reykjavìk, Lorenzo di Ginevra e Don Chisciotte 82 di Roma.
Il sito - unico nel suo genere - raccoglie oltre 27.000 (VENTISETTEMILA!) canzoni contro la guerra, di lotta e di resistenza con oltre 36000 (TRENTASEIMILA!) traduzioni in 153 lingue e svariati dialetti. Un sito da centocinquantamila visualizzazioni al giorno che per scelta non si avvale di pubblicità e diffusioni sui social.

Da oggi il link del sito Canzoni contro la guerra figurerà nella colonna destra della nostra home page nella sezione "Siti amici e link utili".
Ringraziamo i compagni che col loro lavoro straordinario mantengono vivo l'immenso patrimonio di memoria e di lotta che accomuna noi tutti!


La Redazione di CUBlog

mercoledì 21 giugno 2017

Contro l'arroganza e la repressione padronale l'unica risposta deve essere la solidarietà e la lotta dei lavoratori


Riceviamo dai compagni del SOL COBAS e volentieri pubblichiamo. Solidarietà ai lavoratori Gefco!

Oggi alla Gefco di pregnana milanese la lotta degli operai, licenziati in seguito ad una manovra padronale di cambio appalto, per ridurre il costo del lavoro, è entrata in una fase più avanzata, di violenza aperta tra operai in sciopero e squadre crumire.
Camionisti a cottimo e impiegati, aizzati dai dirigenti Gefco in prima fila, hanno tentato di forzare il blocco venendo alle mani con il picchetto. Pur in inferiorità numerica i militanti del SOL  compagni del sol cobas  hanno retto l'urto e respinto l'aggressione.
Risponderemo alla guerra padronale con la determinazione necessaria e metteremo la vertenza Gefco al posto che merita nelle priorità di lotta del Sol Cobas.
Multinazionali dello sfruttamento, sostenute da crumiri e fascisti non devono passare! E non passeranno!

lunedì 19 giugno 2017

Assemblea Lavoratori dei trasporti 23.06.17 a Firenze


📣Dopo il grande sciopero unitario dei trasporti del 16 giugno, costruiamo insieme  l'azione sindacale e rilanciamo l'unità dei lavoratori contro l'attacco sferrato da governo aziende e sindacati. 
Vi aspettiamo tutti a Firenze il 23 giugno, all'assemblea dei lavoratori dei trasporti.

🚩Il Circolo Arci di Firenze si trova vicino lo stabilimento del NUOVO PIGNONE. Come arrivare:
🚊Dalla Stazione FS  Santa Maria Novella autobus 23 direzione Nuovo Pignone.
🚆Dalla stazione FS Firenze Rifredi 15 minuti a piedi.
🚗 Con la macchina uscita Firenze Nord.

COMITATO PRECARI ALITALIA 60 MESI

Ciao Collega, Amico, Compagno di corso o semplicemente Lavoratore AZ come me.
A scriverti sono i ragazzi del comitato precari Alitalia 60 mesi;
Sarai sicuramente al corrente di quello che ci hanno fatto, di come ci hanno trattato, di come ci hanno ignorato e sfruttato per anni e poi riciclato!!
So anche che sei al corrente di quello che abbiamo fatto NOI in questi mesi per farci rispettare e per non darla vinta a quei signori che stanno distruggendo le nostre vite, le nostre aziende ed il tessuto sociale nazionale!!
Stiamo lottando con ogni arma a nostra disposizione PER NOI, PER VOI e PER LE FUTURE GENERAZIONI (si hai capito bene,anche per i nostri figli).
Volevamo farti un paio di domande, prenditi il tempo che ti serve per rispondere 😉.
Ma non sei stufo di essere licenziato, demansionato,  precarizzato e sfruttato con stipendi e condizioni sempre peggiori???
Credo che la risposta sia scontata, e adesso te ne faccio un altra!
Non ti sei rotto il CAZZO di non essere difeso, di non essere tutelato e in più di essere ADDIRITTURA additato come se fossi Tu la causa del problema?!
In questi mesi siamo stati MASSACRATI DAL GOVERNO, DAI SINDACATI CONFEDERALI e anche DALL' OPINIONE PUBBLICA!
Notizia di oggi: dopo lo sciopero del 16 giugno ecco la ciliegina sulla torta! Vogliamo ringraziare ancora una volta questo GOVERNO LOBBISTA e i SINDACATI  CONFEDERALI sempre PIU' ASSERVITI AL PADRONE, per il disegno di legge che ci stanno preparando, che dovrebbe servire a limitare gli scioperi e a cancellare il Sindacato di BASE, cioe' L' UNICO in grado di RAPPRESENTARTI E CHE LOTTA PER TE E PER I TUOI DIRITTI!!!
Prima la Furlan (CISL) e poi la Camusso (CGIL) hanno aspramente criticato il TUO e il NOSTRO sciopero....il NOSTRO unico strumento per provare e far valere i nostri diritti....
TI SENTI VERAMENTE RAPPRESENTATO DA QUESTI PERSONAGGI?
SONO PER TE IL SINDACATO DEI LAVORATORI?
SI PROPRIO LORO CHE DA ANNI FIRMANO TUTTO, e diciamo PROPRIO TUTTO....
Non abbiamo altra soluzione che lottare, lottare duro e lottare fino alla fine o rivedremo un film già visto!!!
VOLEVAMO DIRTI CHE NOI COMITATO PRECARI 60 MESI SIAMO E SAREMO AL TUO FIANCO FINO ALLA FINE!!!💪
Adesso la palla passa a te: Ragiona, Rifletti, Apri gli occhi, RISPONDI ALLE NOSTRE DOMANDE E INFINE TROVA LA TUA SOLUZIONE.
Noi crediamo che ognuno di noi lavoratori possa fare la DIFFERENZA!

venerdì 16 giugno 2017

Ius soli, ius sanguinis... ma di cosa stiamo parlando?!

di Diego Bossi

Diciamo subito una cosa in maniera nuda, cruda e volgare: se ci presentano due piatti di merda, di cui uno condito con olio extra vergine di oliva, dobbiamo tenere sempre bene a mente che davanti abbiamo comunque due piatti di merda, non possiamo permetterci di strizzare l'occhio al piatto condito, pena perdere la posizione su quella che per noi è una questione identitaria, oltreché dirimente.
Nello stucchevole e attuale dibattito che tanto sta infiammando i politici e dividendo l'opinione pubblica su quale criterio di assegnazione della cittadinanza sia preferibile, dobbiamo ricordare che il concetto stesso di cittadinanza è un crimine. Saltando tutta la parte dello spermatozoo che feconda l'ovulo e si ritrova nell'utero di una donna che potrebbe essere in qualsiasi parte del globo, avere un qualsiasi colore della pelle e un imprevedibile status sociale, dobbiamo partire dal fatto che un essere umano che viene al mondo non dovrebbe avere a che fare con le alchimie giuridiche di chi ha tolto i confini al profitto per metterli alle donne e agli uomini.
E non si venga a dire che è una questione di sicurezza e di ordine pubblico, oppure d'integrazione o, peggio ancora,  di conoscenza della lingua (milioni di italiani "propriamente" detti, perderebbero la cittadinanza!), come se un uomo fosse il prodotto del riconoscimento giuridico di uno stato.
No, non cadremo in questa trappola mentale, noi non siamo né il sangue dei nostri genitori né il suolo in cui siamo nati: stronzate borghesi!
Noi siamo proletari, lavoratrici e lavoratori che non perderemo di vista l'unica vera, reale ed esistente linea di confine: quella al di là del quale stanno coloro che ci sfruttano e ci opprimono.

Questo non ci impedirà di fare e sostenere le battaglie necessarie all'interno del sistema capitalista degli stati-nazione, ma non confondetevi tra chi di certe battaglie fa un traguardo per adagiarsi sui cuscini del capitale e chi, invece, le fa da sempre e ne fa tappe verso la libertà delle masse dalle catene del capitalismo.

mercoledì 14 giugno 2017

Riceviamo e facciamo nostre le parole di sdegno e condanna dei compagni dell'USI di Roma

14 GIUGNO 2017, ORE 21 ROMA: GRAVE ATTENTATO DI TEPPISTI, DEVASTATI I LOCALI DELLA CAMERA DEL LAVORO AUTORGANIZZATA ROMA SUD EST autogestita da Usi e DELL’INFOSHOP BIBLIOTECA POPOLARE

LA TALPA AL QUARTICCIOLO

 

CHI ATTACCA LE SEDI DI LAVORATORI E LAVORATRICI, E’ SEMPRE UNO SQUADRISTA E NON VI E’ ALCUNA GIUSTIFICAZIONE A TALI ATTI.

 

Un fatto grave, che ci riporta agli anni 20 del secolo scorso. Un gruppo di teppisti (perché altro non sono), ha atteso che i lavoratori e le lavoratrici e i responsabili dello sportello lavoro e diritti, della camera del lavoro autorganizzata Roma sud est a via Ostuni 9 al Quarticciolo a Roma, come ogni mercoledì cessassero le attività, dopo le ore 20.30, approfittando dell’occasione per entrare sfondando la porta di ingresso, aggredire i due compagni rimasti (uno è stato spintonato giù dalle scale, per fortuna senza gravi conseguenze, mentre l’altro è riuscito a salvarsi dall’aggressione di una decina di scalmanati), devastare  i locali rovesciando sedie, tavoli, rovinando la biblioteca popolare autogestita, i materiali sindacali e di informazione.

UN ATTO SQUADRISTICO IN PIENA REGOLA, CHE NON HA ALCUNA GIUSTIFICAZIONE. CHI ATTACCA LE SEDI DI LAVORATORI E LAVORATRICI, RIMANE SEMPRE PERSONA CHE SI PONE FUORI DAI MOVIMENTI SOCIALI E DI OPPOSIZIONE CONFLITTUALE, CHE NON MERITA ALCUNA PROTEZIONE DA NESSUNA FORZA POLITICA, SOCIALE, SINDACALE, ASSOCIATIVA, DA NESSUN MOVIMENTO DI LOTTA..

Si vede che lo spazio di via Ostuni 9, con la presenza periodica e paziente sul territorio, la partecipazione e frequentazione di diverse situazioni di lavoratori e lavoratrici (operatori e operatrici sociali, lavoratori delle aziende municipalizzate, da ultimo gli operai e operaie della Roma Multiservizi, che in quello spazio hanno la loro sede di riunione) ha creato qualche problema di intolleranza, da chi non ha mai visto di buon occhio, l’intervento autorganizzato di chi lavora e dai posti di lavoro, si attiva sul territorio, con un attivo sportello informativo, di consulenza gratuita e che era diventato un punto di riferimento per lavoratrici e lavoratori, coordinata e autogestita dall’impegno volontario dei militanti dell’Usi.

 Ma nelle ultime 24 ore,  qualche avvisaglia di tensione e di scarsa sopportazione della presenza di lavoratori e lavoratrici nella “loro” camera del lavoro autorganizzata, con pretesti e storie falsate e gonfiate, alcuni “esponenti” avevano disturbato un’assemblea di operai della Roma Multiservizi, circa un centinaio, che assieme all’Usi stavano costruendo il percorso di autodifesa da licenziamenti, la prosecuzione della lotta, che sono stati accusati di “aver disturbato l’intervento sociale, facendo un’assemblea sotto il portico dell’ex questura occupata …senza autorizzazione” e che “non sarebbero state più tollerate queste cose”.

SOLIDARIETA’ A CHI LOTTA PER DIFENDERE I POSTI DI LAVORO, NESSUNA. Quando gli è stato chiesto se si rendevano conto della situazione nella quale era alzata una polemica sterile, la risposta di questi esponenti “sociali” è stata “…non ci interessa e non ce ne frega nulla di saperlo”, alla faccia dell’intervento sociale nel quartiere…

LO SPAZIO dell’INFOSHOP LA TALPA, LA CAMERA DEL LAVORO AUTORGANIZZATA, NON SARA’ LASCIATA NELLE MANI DI TEPPISTI, SPACCIATORI E SEDICENTI  PERSONAGGI CHE MILLANTANO “INTERVENTO SOCIALE”, sapremo essere pazienti e tenaci e daremo nei tempi giusti, le risposte che si meritano coloro che, nella loro mente ottenebrata da cocaina e alcoolici, pensa che una vigliacca aggressione di notte, possa farci tornare indietro nell’intervento territoriale.

CHI HA INTERESSE A VEDER ZITTITO CHI DIFENDE LAVORATORI E LAVORATRICI E CHI SI AUTORGANIZZA PER I PROPRI DIRITTI E BISOGNI? Chi da sempre, attacca le sedi e gli spazi di riferimento di chi lotta, rimarrà sempre uno squadrista e un teppista e sarà trattato come tale.

 

Camera del Lavoro Autorganizzata  Roma Sud Est

Unione Sindacale Italiana

Sciopero nazionale del settore trasporti: il comunicato della Cub Trasporti

venerdì 9 giugno 2017

Sciopero del 16 giugno: la risposta della Cub Trasporti alle intimidazioni governative!


Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fa la lezione ai lavoratori che intendono scioperare, la CUB non arretra di un passo

E’ oggi arrivata ai sindacati che hanno indetto lo sciopero del 16 giugno nel settore dei trasporti aerei, ferroviari, locali e nella logistica una comunicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarebbe sollazzevole se non fosse indegna e che si caratterizza per uno stile vagamente surreale.
La comunicazione riguarda lo sciopero del 16 maggio e, fra l’altro, afferma
“…..A riguardo si rileva come l’addensamento degli scioperi in parola, in una giornata caratterizzata da un intenso flusso di traffico turistico, desta notevoli preoccupazioni ai fini della garanzia di mobilità dei cittadini.
Si invitano pertanto codeste associazioni, facendo affidamento al senso di responsabilità già manifestato in analoghi frangenti, a desistere dalle azioni di sciopero proclamate al fine di evitare disagi alla collettività e all’intero sistema del trasporto…….!
Il capo gabinetto
Mario Bonaretti”
traducendo dal linguaggio di legno della burocrazia ministeriale all’italiano il testo, il messaggio è chiaro: c’è il rischio, il serio rischio, viste le lotte dell’ultimo periodo e l’allargarsi della mobilitazione, che lo sciopero abbia successo e, considerando che, dal punto di vista del governo, gli unici scioperi accettabili sono quelli inutili se non dannosi ai lavoratori, per ora vi invitiamo, poi si vedrà, a ritirare lo sciopero del 16 giugno.
Un approccio insinuante che preannuncia di peggio e che comunque non ci intimorisce affatto ed anzi ci conferma nella bontà dello sciopero. Infine, almeno per quel che riguarda la CUB, l’unico “senso di responsabilità” che ci caratterizza è quello verso le lavoratrici ed i lavoratori del settore del trasporto e non solo perché siamo convinti che la difesa di un trasporto pubblico, economico, di qualità, sia interesse generale della nostra classe.

Confermata in appello la condanna del tribunale di Alessandria a Esselunga: la singola RSU, anche se non firmataria del CCNL, può convocare l'assemblea dei lavoratori

La Corte di Appello di Torino riconosce, confermando una precedente sentenza del Tribunale di Alessandria, il diritto della singola RSU eletta nelle liste della Flaica Uniti CUB di convocare singolarmente l’assemblea dei lavoratori.

Ieri, 7/6/2017, la Corte d’Appello di Torino ha confermato la condanna di Esselunga Spa per comportamento antisindacale già deciso dal Tribunale di Alessandria nel 2016, riconoscendo alla singola RSU eletta nelle liste Flaica Uniti CUB il diritto di convocare singolarmente l’assemblea dei lavoratori.
Nel marzo 2015, infatti, Esselunga aveva impedito alle due RSU Flaica elette presso il punto vendita di Alessandria, Miguel Arismendi ed Edoarda Piacentino, di tenere un’assemblea nei locali aziendali perché l’indizione dell’assemblea non era avvenuta collegialmente con la RSU della CGIL e perché Flaica Uniti non è sindacato firmatario del CCNL.
Tale comportamento antisindacale della società, è stato denunciato dal Flaica Uniti CUB con un ricorso ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, con cui si è difeso il diritto della singola RSU di indire l’assemblea come espressione di democrazia sindacale e si è evidenziato come – pur senza la firma del CCNL – la RSU aveva una piena rappresentatività nell’unità locale, dal momento che uno dei candidati nelle liste Flaica Uniti aveva ottenuto la maggioranza dei voti, pari addirittura al 40%, nell’ultima consultazione elettorale.
Il Tribunale di Alessandria, prima con decreto ex art. 28 Statuto Lavoratori e poi con sentenza nella fase di opposizione, ha accolto queste tesi ed ha condannato Esselunga per comportamento antisindacale, ordinando alla società di consentire alle singole RSU Flaica CUB di indire l’assemblea, di affiggere il provvedimento nella bacheca aziendale per trenta giorni, e di pagare le spese processuali.
L’antisindacalità del comportamento di Esselunga è stata ribadita ieri dalla Corte d’Appello di Torino, che ha dato applicazione anche ad un principio affermato anche dalla Cassazione a Sezioni Unite proprio il giorno prima, il 6/6/2017.
Una vittoria importante non solo per la CUB ma per il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di scegliere liberamente la propria rappresentanza, diritto sempre più sottoposto ad attacchi da parte di padroni, governi, sindacati istituzionali.

Per la Flaica Uniti CUB
Stefano Capello

Torino, 8 giugno 2017