domenica 31 dicembre 2017
Messaggio di fine anno 2017
sabato 30 dicembre 2017
Appello a tutti i lavoratori della scuola
CUBlog dà e continuerà a dare voce alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola in lotta contro lo sfruttamento, la precarietà e lo smantellamento della scuola pubblica.
martedì 26 dicembre 2017
giovedì 21 dicembre 2017
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
mercoledì 13 dicembre 2017
martedì 12 dicembre 2017
lunedì 11 dicembre 2017
Pubblichiamo questa lettera di Vanessa Dotari, componente della segreteria FLMU-CUB di Piedimonte San Germano e operaia Fiat
venerdì 8 dicembre 2017
domenica 3 dicembre 2017
venerdì 1 dicembre 2017
giovedì 30 novembre 2017
La FIOM divide i lavoratori sul diritto di assemblea
Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti – Confederazione Unitaria di
Base
mercoledì 29 novembre 2017
mercoledì 15 novembre 2017
Iscot: manovre in corso per allargare il banchetto dei sindacati padronali - Comunicato della FLMU-CUB di Piedimonte San Germano
Piedimonte S. Germano, 15 novembre 2017
ISCOT
♫AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA ♫
NON BASTA PIU’ LA UILM
L’AZIENDA CHIAMA I RINFORZI CONTRO I LAVORATORI
Ci sono organizzazioni sindacali che non hanno rappresentanza ed hanno la presunzione di rappresentare i lavoratori. Indicono assemblee e non le fanno.
Oggi, sul primo turno, ore 10.00 i lavoratori Iscot erano in attesa di fare l’assemblea.
La Fisascat-CISL, pur non avendo RSU nella Iscot Italia SpA, ha ottenuto un ora di assemblea per turno.
Il padrone riconosce la rappresentanza a chi non rappresenta nessuno e che si è prodigato in questi anni a firmare di tutto contro i lavoratori
Questa mattina, il segretario provinciale Cisl, sotto braccio del dirigente aziendale Iscot, invitato ad entrare in fabbrica con tre lacchè al seguito, si è rifugiato nella palazzina Fiat, pur di non confrontarsi con i lavoratori che lo attendevano in assemblea..
Questo è il modello sindacale che attuano questi soggetti che si spacciano per difensori dei lavoratori?
La realtà è che si sono aperte le grandi manovre per estromettere un sindacato ed una RSU seri che difendono i diritti dei lavoratori e da sempre sono contro l’arroganza padronale.
Mancavano altri pronti a firmare tutto anche in Iscot
BUON APPETITO !!!
Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base
Piedimonte S. Germano: Via Chiara Colonna snc - tel. 0776/403192 - e-mail: cub.fr@libero.it
domenica 12 novembre 2017
venerdì 10 novembre 2017
Nasce il Fronte di Lotta No Austerity Alessandria: pubblichiamo il loro comunicato stampa
Benvenuti nel FLNA e buone lotte insieme!
Ad Alessandria, in data venerdì 20 ottobre 2017, è stato costituito ufficialmente il Fronte di Lotta No Austerity Alessandria. Questa realtà di lotta, nata nel 2012 su iniziativa spontanea di singoli lavoratori, si pone l' obiettivo di contrapporre alla frammentazione delle lotte (di cui sono innanzitutto responsabili le burocrazie sindacali che rendono vittime i lavoratori e, di conseguenza, le intere masse popolari) una vera e solidale unità delle lotte, al di sopra delle sigle di appartenenza. Il gruppo di Alessandria si pone l' obiettivo di seguire in modo partecipe e costruttivo, le principali lotte esistenti nel proprio territorio, non solo di carattere sindacale ma anche ambientale e sui diritti.
Rinegoziare il contratto nazionale e rendere residuale il precariato! Comunicato stampa della FLMU-CUB di Piedimonte S.Germano
Stabilimento FCA di Cassino |
mercoledì 1 novembre 2017
830 giovani spremuti come limoni! Comunicato della FLMU-CUB di Piedimonte San Germano
830 GIOVANI SPREMUTI COME LIMONI
ILLUSI E DELUSI DALLA PIÙ GRANDE AZIENDA ITALIANA
300 RINNOVI DI CONTRATTI SU 830
Nessuno degli 830 ragazzi entrati con contratto di somministrazione fino alle ore 22.00 del 31 ottobre, giorno di scadenza dei contratti, è stato informato se fosse stata prorogata la sua prestazione lavorativa.
Le agenzie interinali verso le 17.00 hanno inviato messaggini sui cellulari dei precari comandandogli di essere sempre reperibili in quanto il giorno seguente, 1 novembre e giorno di festa, sarebbero stati informati della probabile proroga.
Si, una proroga ! Fino al 31 dicembre 2017.
La tanto attesa e promessa assunzione a tempo indeterminato anche questa volta è una presa in giro
Arroganza padronale tipica della fine ottocento ed invece siamo in Fiat, anzi Fiat Chrysler nell’anno 2017.
Le solite assunzioni precarie unte da promesse pre-elettorali, che sono servite ad ingrassare politici e sindacalisti che si sono candidati nelle liste comunali a Maggio e che oggi non solo si pronunciano a giochi fatti ma non pretendono risposte per l’utilizzo di mano d’opera precaria, impiegata con sgravi fiscali, che dovrebbe prevedere l’obbligo di un controllo da parte delle istituzioni.
Quali sono stati i criteri oggettivi di scelta per queste proroghe? Su che basi sono state scelti alcuni nomi discriminando altri? Sono stati rinnovati precari con quali mansioni a discapito di quali altre? Si è prorogato coloro che hanno lavorato sulla catena di montaggio o nella logistica? Nel reparto montaggio, nella plastica o verniciatura?
In azienda le RSA si sono completamente prostrate. Unica “pretesa” è stato di ottenere un accordo in data 31 ottobre nel quale viene sottoscritto che 530 ragazzi verranno richiamati in caso di salita produttiva nel 2018.
Un accordo beffa, che ha il valore giuridico di carta straccia, che sindacalmente è una vera presa in giro da parte di chi dovrebbe tutelare l’occupazione. Accordi fantoccio che si sono avuti già nel 2002, nel 2006 e che tutti sappiamo non hanno mai avuto seguito.
Alimentare le speranze dei padri, delle madri, dei fratelli e dei mariti di tutti i 530 sfruttati, i quali innegabilmente hanno apportato un grande contribuito allo stabilimento e al marchio Alfa. Se oggi non siamo in regime di solidarietà dobbiamo questo anche al loro impegno.
Venerdì scorso, 27 ottobre, la Flmuniti-Cub ha invitato i lavoratori a scioperare. L’adesione è stata bassissima. L'atteggiamento servile dei padri ha inciso molto sulla scelta aziendale di non rinnovare un numero maggiore di ragazzi. Dove non c’è gioco di forza ma solo sudditanza passiva, l’atteggiamento aziendale diventa ancora più arrogante.
Le conquiste di un tempo si sono ottenute solo con la lotta e la solidarietà degli operai e degli sfruttati.
Il silenzio, l’omertà e il totale asservimento hanno fatto sì che diventi lecito sia prendere in giro i padri sia beffeggiare i figli.
LO SCIOPERO È L’UNICO STRUMENTO PER RICONQUISTARE VOCE IN CAPITOLO
È ORA DI DIRE BASTA! DIAMO DIGNITÀ AI NOSTRI FIGLI!
NON CI SI PUO’ RASSEGNARE SENZA COMBATTERE!
Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base
Piedimonte S. Germano: Via Chiara Colonna 6 - tel. 0776/403192 - e-mail: cub.fr@libero.it
lunedì 30 ottobre 2017
Comunicato della Cub Sur Modena contro il Liceo Quadriennale.
LICEO QUADRIENNALE: RESPINGIAMOLO!
Dal 20 ottobre fino al 13 novembre gli istituti scolastici (licei e tecnici) potranno presentare la loro candidatura alla sperimentazione del “liceo quadriennale”. La Cub Sur di Modena, come già espresso in altri comunicati, è contraria a questa sperimentazione, che nasconde nuovi pesanti tagli e rappresenta un’accelerazione sul terreno dell’aziendalizzazione dell’istruzione.
La riduzione del percorso scolastico da cinque a quattro anni, infatti, comporta inevitabilmente nuovi tagli di organico (il Fatto Quotidianoipotizza 40 mila cattedre in meno!), con lo stravolgimento e il prolungamento dell’orario giornaliero di studenti e insegnanti. Non solo: si tratta di un’aberrazione dal punto di vista pedagogico, con uno scadimento nella qualità dell’istruzione (soprattutto perché associata all’alternanza scuola-lavoro, che già sottrae molte ore all’insegnamento disciplinare e allo studio pomeridiano).
Al Ministero dell’Istruzione la sottosegretaria Angela D’Onghia ha dichiarato che “l’abbreviazione di un anno del percorso di studi consentirebbe alle nuove generazioni di accelerare l’ingresso nel mondo del lavoro”. Ecco allora svelato uno dei veri motivi alla base di questa sperimentazione: venire incontro alle esigenze del mercato e delle imprese, che non hanno certo a cuore la qualità dell’istruzione, ma piuttosto mirano a renderla esclusivamente funzionale allo sfruttamento di forza-lavoro dequalificata.
La Cub Sur di Modena fa appello a tutti i docenti a respingere in sede di collegio docenti l’ipotesi del liceo quadriennale. Ricordiamo che ogni scuola può candidarsi alla sperimentazione, ma non esiste nessun obbligo e, soprattutto, la canditura deve essere approvata in collegio docenti.
I collegi docenti possono quindi respingere la candidatura. E’ quello a Modena è successo, ad esempio, nei Licei Muratori e San Carlo (ora accorpati): il collegio docenti a larghissima maggioranza si è espresso contro qualsiasi ipotesi di introduzione del liceo quadriennale. Invitiamo anche gli altri collegi a seguire questo esempio. Per ogni informazione potete contattarci a cubmodena@tiscali.it.
CUB SUR MODENA
sabato 28 ottobre 2017
mercoledì 25 ottobre 2017
lunedì 23 ottobre 2017
domenica 15 ottobre 2017
LE DICHIARAZIONI VERGOGNOSE E INACCETTABILI DI CALENDA - Comunicato stampa di Cub Trasporti e AirCrewCommitee
-- LE DICHIARAZIONI VERGOGNOSE E INACCETTABILI DI CALENDA --
Cub trasporti ed AirCrewCommittee: RiLANCEREMO LE MOBILITAZIONI.
Oggi il Ministro Calenda ha fatto delle dichiarazioni irresponsabili sulla vicenda Alitalia, durante l'intervista che gli ha fatto la giornalista Annunziata su Rai 3.
Dalle dichiarazioni del Ministro emerge in modo inequivocabile il suo livore contro i lavoratori che hanno respinto il Piano di tagli ed esuberi con un determinato NO al Referendum AZ in primavera.
UNA RABBIA INCONTENIBILE E PERICOLOSA
Calenda ha la "bava alla bocca" e non riesce a nascondere la rabbia per aver subito un sonoro "schiaffo" dai lavoratori che, oltre ad ignorare il suo appello ad avallare ulteriori sacrifici e licenziamenti, non si sono lasciati convincere neppure da Gentiloni, Delrio e Poletti. La categoria è stata saturata di promesse sul rilancio della ex-Compagnia di Bandiera italiana, mai concretizzate e sempre rivelatesi false e cariche di gravissime ripercussioni per i lavoratori.
In realtà Calenda, indipendentemente da quanto dice, ha già nazionalizzato Alitalia ma senza preparare un Piano di rilancio: con 900 mln di euro puo' costruire un piano di riassetto, invece di continuare a blatelare e a ipotecare il futuro dei lavoratori e della nostra compagnia, forte di come il trasporto aereo continui a crescere da anni.
Il Ministro non si dà pace che i lavoratori abbiano capito il bluff preparato ad aprile 2017 dalle istituzioni, sostenuto da cgilcisluilugl (...salvo poi la Camusso abbia preso atto del parere della categoria e successivamente dichiarato che i lavoratori avevano avuto ragione a votare NO).
CALENDA VUOLE COLPIRE I LAVORATORI AZ PER "EDUCARE" TUTTI GLI ALTRI
Calenda, in realtà, come ha fatto con i lavoratori Almaviva di Roma, vuole punire la categoria per aver rifiutato le sue menzogne.
Addirittura la conduttrice Annunziata ,durante l'intervista, ha sottolineato come Calenda avesse il "dente avvelenato".
DEVE PARTIRE UNA MOBILITAZIONE SENZA SOSTA
È necessario rispondere con determinazione e forza a tali irresponsabili attacchi.
La Cub Trasporti ed AirCrewCommittee, oltre al 27 ottobre p.v., hanno già programmato un altro sciopero per il 1.12.2017: la vertenza Alitalia deve diventare incessante, non deve e non può fermarsi.
Probabilmente Calenda&Soci nelle prossime settimane tenteranno il colpaccio per arrivare alle elezioni con la vertenza Alitalia risolta. Da quanto trapela il Governo sta favorendo il ritorno di Etihad alla cloche di Alitalia, ovvero il "cavaliere emiratino" di renziana memoria che ha causato il fallimento più rapido della storia dell'aviazione civile, portando alla liquidazione la ex-Compagnia di Bandiera in soli 27 mesi, dal suo arrivo il 1.1.2015.
CALENDA PALADINO DEGLI INTERESSI DEI CONTRIBUENTI? LA FACCIA FINITA DI RACCONTARE MENZOGNE: "IL RE È NUDO!"
Calenda attacca i lavoratori AZ che, secondo lui, pretendono di scaricare i sacrifici sui contribuenti: come se 10.000 licenziamenti del 2008 non fossero esistiti in Alitalia e altri 2200 nel 2014 non si siano mai verificati, oltre ad una precarietà dilagante e tagli salariali e normativi pesantissimi.
Come se i Commissari AZ non avessero inferto già un taglio di 1800 dipendenti, in attesa di capire cosa succederà per Alitalia, mentre continuano ad assumere lavoratori precari e ad utilizzare in modo irresponsabile ed illecito la cigs e i riposi tra gli AA/VV, palesando che non esistono esuberi.
I LAVORATORI AZ NON HANNO SPERPERATO IL DENARO PUBBLICO: LO HANNO DILAPIDATO GLI "AMICI DEGLI AMICI" CHE CALENDA BEN CONOSCE
Come se i denari sperperati da Alitalia pubblica e acor di più quelli "aspirati" dalla Cai,
e poi da Alitalia Sai, se li fossero spartiti i lavoratori: un Ministro da archiviare al più presto, che finge di non conoscere gli errori strategici dei "salvatori" emiratini che, solo per fare un esempio, hanno liquidato l'informatica AZ (...un settore dove non si è voluto fare chiarezza neppure sugli appalti illegittimi e di "comodo" emersi recentemente!), quintuplicando le spese di esercizio della compagnia.
GLI EXTRA-COSTI SULLE MANUTENZIONI, SUL LEASING DEGLI AEROMOBILI E SUL CARBURANTE
Calenda finge di non sapere che le responsabilità del fallimento sono da rintracciare negli extra costi dei contratti per il carburante, delle manutenzioni e del leasing degli aeromobili: tutti capitoli di spesa di cui non è dato sapere cosa si sia fatto veramente e perché anche i Commissari AZ non intervengano con urgenza, rimandando qualsiasi scelta al futuro compratore.
Per non parlare della svendita degli slots Az ad Etihad sull'aeroporto di Londra.
LA VERTENZA ALITALIA ENTRA NEL VIVO: FERMIAMOLI!
La vicenda Alitalia entra nel vivo e, se quelle annunciate da Calenda sono le premesse, e' urgente rilanciare la mobilitazione.
Intanto però il Ministro Calenda smetta di continuare a pompare denaro pubblico nelle casse delle aziende "amiche" che non hanno mai investito 1 euro dei loro profitti e hanno seminato precarieta' e bassi salari. Smetta di convogliare nelle casse delle banche che hanno speculato sulle spalle dei contribuenti.
Calenda utilizzi le ricchezze pubbliche per gli interessi collettivi e dei cittadini.
Calenda si ricordi che è un rappresentante istituzionale e che in questo modo non fa gli interessi degli italiani, come non li hanno fatti i Governi che hanno favorito la crescita delle low-cost a cui da decenni vanno complessivamente oltre 200 mln di euro l'anno di denaro pubblico.
Questi sono aiuti pubblici elargiti senza alcun ritorno per la collettività, che ha invece subito la cancellazione di tratte e voli per 300 mila passeggeri italiani con il tonfo di Ryanair.
Calenda faccia un atto di sincerità e sveli ai cittadini la sua vera missione e la sua vera natura: il responsabile del Mise ha ben altri interessi rispetto a quello del futuro del nostro Paese. Forse per Calenda sono più importanti gli interessi degli speculatori e delle lobby finanziarie europee e non solo?
CALENDA TOLGA IL DISTURBO: SE NON ALTRO COME ATTO DOVUTO NEI CONFRONTI DEI CITTADINI, VISTO CHE FA PARTE DI UN GOVERNO CHE GLI ITALIANI NON HANNO MAI VOTATO.
La Cub Traporti e AirCrewCommittee confermano lo sciopero generale del 27.10.2017 e quello del 1.12.2017 per i lavoratori Alitalia, dichiarando fin da ora che la categoria deve restare in campo partecipando anche alle iniziative indette da altre OO.SS. in altre date.
Roma 15.10.2017 CUB TRASPORTI - AIRCREWCOMMITTEE
(cell. 393103997)
mercoledì 11 ottobre 2017
venerdì 6 ottobre 2017
giovedì 5 ottobre 2017
Un altro autunno di occasioni perdute? Intervista a Fabiana Stefanoni sulla situazione sindacale e sullo sciopero generale
Ringraziamo la compagna Fabiana Stefanoni con cui collaboriamo nel Fronte di Lotta No Austerity e la redazione web del PdAC per la pubblicazione di questa intervista che, ci teniamo a evidenziarlo, condividiamo totalmente!
Purtroppo sì. Esattamente un anno fa, all’indomani del tragico omicidio di Abdel Salam durante un picchetto di sciopero, avevamo criticato la decisione dei dirigenti dei sindacati conflittuali di dividere il fronte di classe proclamando due date di sciopero generale separate e contrapposte, una il 21 ottobre e una il 4 novembre: quest’anno il film sembra ripetersi più o meno identico. Eppure nulla è più urgente della costruzione di un grande sciopero unitario e di massa al fine di respingere al mittente gli attacchi del governo e dei padroni: il governo prepara l’ennesima finanziaria lacrime e sangue e, soprattutto, minaccia di ridimensionare ulteriormente il diritto di sciopero, già fortemente limitato nei cosiddetti “servizi essenziali”, dalla scuola alla sanità ai trasporti.
Eppure la situazione sociale economica in Italia, al di là della propaganda governativa che si inventa grandi miglioramenti, resta disastrosa: il tasso di disoccupazione è tra i più alti d’Europa (superiore all’11%, oltre il 35% quella giovanile!), i salari e gli stipendi non servono nemmeno a sopravvivere, i lavoratori sono indebitati fino all’osso e la privatizzazione dei servizi pubblici aumenta drasticamente le loro spese. Contemporaneamente, mentre la sanità e l’istruzione sono devastate dai tagli, il governo regala decine di miliardi alle banche e, sotto forma di incentivi e ammortizzatori, alla grande industria. Per i capitalisti, così come per i politici corrotti che li rappresentano, saltano sempre fuori carote d’oro, mentre ai proletari vengono riservate solo bastonate.
Di Maio, come tutto il M5S, dopo essersi presentato come forza “antisistema” di opposizione, si appresta a governare per conto della borghesia, come già stanno facendo nelle giunte che controllano, a partire da Roma. Approfitta della giusta e comprensibilissima sfiducia dei lavoratori nei confronti di apparati burocratici chiusi nella difesa dei loro interessi di bottega per attaccare indistintamente i diritti sindacali. Non solo: mentre critica i sindacati, annuncia una “manovra shock” per favorire le imprese, cioè “l’abbassamento del costo del lavoro”. E’ quello che hanno fatto tutti i governi fino ad oggi, da Prodi a Berlusconi, da Monti a Renzi a Gentiloni: abbassare il costo del lavoro significa colpire i salari degli operai. Del resto, non è l’unico aspetto con cui il M5S si presenta in continuità con gli altri partiti borghesi: razzismo, maschilismo, corruzione (come dimostrano le vicende in cui è coinvolta la sindaca Raggi). Ultimamente il M5S ha calato completamente la maschera: auspichiamo che gli attivisti sindacali e gli operai che hanno riposto fiducia in questo movimento-partito ne comprendano finalmente la natura borghese e reazionaria.
Tanto è forte l’esigenza dei lavoratori e delle lavoratrici di organizzare a una forte risposta di lotta e di classe all’attacco del governo e dei padroni quanto sono deboli le argomentazioni portate dai dirigenti dei sindacati conflittuali per giustificare questa scelta masochistica. La direzione di Usb ha accampato scuse risibili (una riunione internazionale alcuni giorni dopo…) per non convergere sulla data del 27 ottobre, al contempo i dirigenti dei sindacati che hanno proclamato lo sciopero il 27 ottobre hanno fatto di tutto evitare una data comune con Usb. Tra gli argomenti usati da qualcuno c’è un ragionamento solo apparentemente corretto: affermano che, firmando il famigerato accordo della vergogna, i dirigenti di Usb e della Confederazione Cobas hanno tradito la lotta. E’ innegabile: la firma di quell’accordo è stata un fatto gravissimo, che ha indebolito la capacità di resistenza di tutta la classe lavoratrice. Ma ritenere che questo possa giustificare l’idea di scioperi separati e contrapposti è un’assurdità.
Quello che sembrano non capire i dirigenti sindacali di casa nostra (mi riferisco ora al sindacalismo “di base”) è che non si deve confondere la costruzione del proprio sindacato – che spesso, per essere coerente e di lotta, deve passare per rotture e profonde differenziazioni – con le azioni di sciopero e di lotta: nella costruzione di queste ultime bisogna sempre sforzarsi di cercare la massima unità d’azione. Occorre sempre dimostrare ai lavoratori degli altri sindacati di essere disposti a lottare al loro fianco contro i padroni e il governo, indipendentemente dalle sigle e dalle bandiere: è anzi questo il miglior modo per smascherare la politica opportunista dei loro dirigenti e sottrarli alla loro influenza. Questo è tanto più valido in relazione alla costruzione di uno “sciopero generale” degno di questo nome.
In realtà in Italia assistiamo a uno scenario contradditorio. Da un lato i sindacati conflittuali stanno proclamando scioperi unitari e incisivi nelle fabbriche e nelle vertenze di categoria: dai trasporti (pensiamo al riuscito sciopero del 2 ottobre nel comparto aereo e aeroportuale) all’industria, dalle telecomunicazioni al telemarketing. Dall’altro lato, quando si tratta di unificare tutte queste vertenze in una grande azione unitaria di sciopero generale… si spezzettano le date. C’è una palese contraddizione, che a mio avviso si può spiegare solo con una grande distanza dei dirigenti delle confederazioni sindacali non solo dai lavoratori e alle lavoratrici nei luoghi di lavoro (che capiscono istintivamente la necessità di lottare e scioperare uniti per sconfiggere il nemico di classe), ma anche spesso dai loro stessi attivisti.
Al di là del fatto scontato che le dinamiche della lotta di classe sono imprevedibili, è evidente che i risultati nell’immediato sono molto negativi. Prima di tutto, si perde l’occasione di convogliare il malcontento sociale in una grande azione di sciopero generale: ne approfitteranno non solo il governo e i padroni, ma anche le varie organizzazioni populiste e fasciste (pensiamo solo alla recente gravissima aggressione di un picchetto di sciopero alla Sda di Carpiano). In secondo luogo, si rischia di svuotare di significato lo stesso concetto di “sciopero generale”: i lavoratori e gli stessi attivisti del sindacalismo conflittuale lo percepiranno come un momento distinto dallo scontro di classe in cui sono impegnati quotidianamente, quasi fosse un mero momento propagandistico del proprio sindacato, anziché – come dovrebbe essere - la più forte e incisiva azione di lotta nello scontro politico con governo e padronato.
Concludo dicendo che, da questa ennesima triste storia, possiamo forse trarre un insegnamento: è necessario e urgente costruire dal basso, col protagonismo diretto e decisionale dei lavoratori e degli attivisti sindacali che lottano, un ampio fronte unico delle lotte, che possa imporre ai dirigenti sindacali quell’azione incisiva e unitaria che serve urgentemente alla classe lavoratrice per vincere. E’ quello che, ad esempio, stiamo cercando di fare impegnandoci nel rafforzamento del Fronte di Lotta No Austerity.
(1) Si veda questa intervista: http://www.
(2) Per i dettagli su questa lotta straordinaria rimandiamo a questo articolo di M. Bavassano: http://www.