mercoledì 27 aprile 2016

SOLIDARIETÀ AL COMPAGNO LUIS! Il comunicato del coordinamento No Austerity.

Oggi il nostro pensiero va a Luis, compagno e guerriero del Si. Cobas e del coordinamento No Austerity che da Lima a Milano ha affrontato la feccia mafiosa per difendere donne e uomini dallo sfruttamento padronale, fascista, xenofobo e maschilista. Ieri ha presidiato con noi una fabbrica per difendere delle lavoratrici vittime, oltre che da inadempienze contrattuali gravissime, da insulti xenofobi e abusi sessuali. Questa mattina all'alba Luis è uscito di casa per andare al presidio e ha trovato la sua auto incendiata come atto intimidatorio. A Luis, alla sua famiglia e a tutte le compagne e i compagni del Si. Cobas giunga la nostra solidarietà e lo sdegno per questo vile attacco. Per i combattenti come Luis la Resistenza è tutti i giorni. E noi, ora e sempre, saremo al suo fianco! COORDINAMENTO NO AUSTERITY

venerdì 15 aprile 2016

CIAO RUGGERO

“Dei compagni che se ne vanno porteremo le loro valige. 
Colme di passioni, esperienze e sogni.
Cammineremo sulla strada che loro hanno illuminato.”


LA  REDAZIONE DI CUBLOG

In ricordo di Ruggero Mantovani, fondatore e storico dirigente del Partito di Alternativa Comunista

Il 14 aprile è morto Ruggero Mantovani, storico dirigente e fondatore del Partito di Alternativa Comunista. E’ morto a soli 52 anni, dopo tre anni di dura malattia contro cui ha combattuto caparbiamente, restando un militante trotkista fino agli ultimi attimi di lucidità.

Militante rivoluzionario fino all’ultimo
Nonostante  un grave tumore, che gli ha prima sfigurato il volto e che si è poi esteso ai polmoni, Ruggero non ha smesso un minuto di contribuire alla costruzione del suo partito, quel partito che era tutta la sua vita. L’ultimo pensiero cosciente, prima dell’oblio, è andato al Pdac, alla Lit-Quarta Internazionale, alla battaglia per la ricostruzione del partito rivoluzionario e dell’internazionale.
Nonostante fosse già fortemente debilitato, ha voluto con forza partecipare all’ultimo congresso del Pdac, dove – nonostante la difficoltà nel parlare - è intervenuto con grande lucidità, pieno di entusiasmo rivoluzionario: quell’entusiasmo che la grave malattia non ha minimamente scalfito. Era felice e commosso nel vedere diversi nuovi quadri operai e giovani tra le file del suo partito.
Pochi giorni prima della morte, quando ormai la mano destra non funzionava più, ha dedicato le ultime energie alla stesura di un articolo su Gramsci, pubblicato sul nostro sito.

Una vita per la rivoluzione

 Ruggero era uno di  quelli che Brecht  definiva “imprescindibili”: compagni che lottano tutta la vita. Ha cominciato giovanissimo, negli anni Settanta, a militare nelle  organizzazioni della sinistra extraparlamentare. Ha poi aderito a Rifondazione comunista, contribuendo alla costruzione della minoranza interna, quella che ha dato vita all’Associazione marxista rivoluzionaria Progetto comunista, all’interno della quale ha sempre strenuamente difeso una battaglia intransigente per la  costruzione di un partito di tipo bolscevico, centralista, contro ogni forma di opportunismo parlamentare o sindacale. Proprio per questo, ha diretto con convinzione, insieme ad altri compagni, la scissione – prima all’interno dell’Amr e poi da Rifondazione comunista – che ha dato vita, nel 2007, al Partito di Alternativa Comunista, divenuto la sezione italiana della Lit-Quarta Internazionale.
Membro del Comitato centrale del Pdac, ha per anni rivestito il ruolo di responsabile della Formazione, occupandosi in particolare  della ricostruzione puntuale del pensiero di Antonio Gramsci e dello studio, da un punto di vista marxista rivoluzionario, della storia del movimento operaio italiano del Novecento. 

Sempre al fianco degli operai!
A Latina, sua città, Ruggero è stato per anni consigliere comunale di Rifondazione comunista e poi candidato sindaco per il Pdac. Molto conosciuto e amato, non si è limitato all’attività politica elettorale: si è sempre impegnato in prima persona, come avvocato del lavoro e attivista sindacale, per difendere gli operai esposti all’amianto, animando in prima persona vertenze e cause legali per  dare a  quegli operai almeno un risarcimento economico. Proprio il suo schierarsi con intransigenza sempre al lato degli operai, gli ha procurato l’odio acerrimo delle istituzioni borghesi, che lo hanno accusato di truffa ai danni del miliardario (e corrotto) istituto Inps, per aver vinto una causa a vantaggio degli operai esposti all’amianto e delle loro famiglie. Nonostante le calunnie orchestrate  dalle istituzioni borghesi, nonostante la pesante repressione subita e nonostante fosse già malato, Ruggero non ha accettato nessun ricatto e  ha continuato, fino alla fine, a difendere le ragioni degli operai e delle operaie colpiti dalla violenza del sistema capitalistico (violenza che nelle morti per amianto assume uno dei suoi volti più brutali).

 Lotteremo anche per lui!
Esprimiamo prima di tutto la nostra vicinanza ad Antonella Rossi, compagna del partito e compagna di vita di Ruggero, che gli è stata sempre vicina in questi anni, supportandolo in quello che per Ruggero era il principale motivo di vita: continuare, per quanto possibile, la militanza rivoluzionaria.
Siamo vicini anche agli altri parenti e ai tanti amici, compagni, collaboratori che, come noi, conoscono bene le sue grandi qualità umane, oltre che politiche.
Pensiamo che il modo migliore per ricordare Ruggero sia continuare con determinazione a lottare  per la costruzione del partito e  dell’internazionale trotskista. Ci batteremo quotidianamente per rafforzare il Pdac e la Lit-Quarta Internazionale: ciò per cui Ruggero ha lottato fino all’ultimo respiro.

COMPAGNO RUGGERO PRESENTE! FINO AL SOCIALISMO, SEMPRE!



Comitato centrale del Partito di Alternativa Comunista





martedì 12 aprile 2016

BARI: IL COMITATO OPERAI BRIDGESTONE IN LOTTA CONTRO I LICENZIAMENTI!


Bari. Gli operai del Comitato operai in lotta della Bridgestone lunedì 11 aprile hanno organizzato, con il sostegno del coordinamento No Austerity, un presidio davanti ai cancelli per respingere il licenziamento di 54 operai, letteralmente cacciati dal posto di lavoro dagli arroganti capetti aziendali. 
Un licenziamento frutto di un vigliacco accordo tra l'azienda e i sindacati concertativi (Cgil, Cisl, Uil), per respingere il quale è nato da subito il combattivo Comitato degli operai Bridgestone (qui la piattaforma del Comitato:

Il presidio di lunedì - annunciato dagli operai davanti a migliaia di persona domenica 10 aprile dal palco del concertone a sostegno del SI al referendum del 17 aprile - ha avuto un'ampia adesione, riuscendo a bloccare la produzione dello stabilimento e tenendo sotto scacco la multinazionale. Gli operai licenziati hanno anche dato vita a un'azione simbolica, incatenandosi davanti alla fabbrica. Numerosi i solidali accorsi a sostegno della lotta: oltre al coordinamento No Austerity, presenti anche operai e lavoratori di altri stabilimenti, Alternativa comunista, alcuni studenti e il sindacato Cub. Durante la giornata di protesta è stato più volte bloccato il traffico nelle strade adiacenti alla fabbrica, col blocco dei camion del trasporto merci. Un blocco autorganizzato dai lavoratori che, grazie all'ampia adesione e alla combattività degli operai, ha infine costretto l'rsu interna (che pure aveva approvato l'accordo infame!) a proclamare due giorni di sciopero.
Gli attivisti di No Austerity di tutta la Puglia (Bari, Barletta, Andria e Lecce) hanno partecipato alla giornata di lotta e resteranno al fianco degli operai fino al ritiro dei licenziamenti. 
UNITI E DETERMINATI SI VINCE!

 NO AUSTERITY PUGLIA









domenica 10 aprile 2016

In ricordo di Massimo Bolognini (Cub Bologna)

Ieri ci ha lasciato prematuramente e in  circostanze drammatiche Massimo
Bolognini, lavoratore per "Poste Italiane" nonchè  proficuo e capace
delegato Rsu aziendale per il sindacato di base  "Cub Bologna"

Ho conosciuto Massimo in sede sindacale, in via Petroni,
nella sede di Cub di cui indubbiamente era una autentica "pietra miliare"

Di Massimo, fin  da subito ho apprezzato la grande umanita', disponibilita'
nell'accogliere e  sapere ascoltare, la capacità nel mettersi a disposizione
degli altri, un altruismo non comune da trovare in ambito sindacale e
soprattutto disinteressato.

Ci eravamo visti la scorsa settimana in sede, confrontandoci su vari aspetti
del sindacalismo e del mondo del lavoro, e appena 2 giorni fà ti ho inviato
l'ultimo sms. Sono incredulo e non mi sembra reale tutto cio', Massimo mi
mancherai, un abbraccio alla tua famiglia e a tutti le persone che ti hanno
conosciuto,apprezzato  e voluto bene.

Che la Terra ti sia lieve!!!

G.R.

venerdì 8 aprile 2016

APPELLO A PARTECIPARE ALLA PRIMA CONFERENZA NAZIONALE DI NO AUSTERITY


 Il coordinamento No Austerity organizza a fine maggio la prima Conferenza nazionale per delegati.
La conferenza è aperta a tutte e tutti i singoli o gruppi (sindacati, strutture sindacali, comitati di lotta, associazioni, assemblee territoriali) che pensano sia importante rafforzare l'unità delle lotte.
Proponiamo alla discussione di tutte le realtà che decideranno di partecipare a questo percorso una Carta dei Principi, che potete leggere sul sito.
Sul sito verrà aperta un'apposita sezione dove saranno pubblicati tutti i contributi delle realtà che decidono di partecipare al percorso.
Per ogni ulteriore informazione potete visitare il sito www.coordinamentonoausterity.org o scrivere a: info@coordinamentonoausterity.org
 
Sul sito di No Austerity trovate tutto il materiale per la
Conferenza nazionale del 28-29 maggio a Firenze:
l'appello per la Conferenza, il regolamento per parteciparvi, la Carta dei principi
Clicca qui:
  
 
 
 
L'appello per la Conferenza
NO AUSTERITY SI EVOLVEVerso la Prima Conferenza Nazionale
Firenze 28-29 Maggio 2016
 
No Austerity si evolve, estende e supera la funzione di coordinamento che in questi tre anni ha visto l’adesione di tantissime realtà sindacali di lotta, organizzazioni, singoli attivisti, impegnati in tutto il Paese in battaglie coraggiose per diritti e tutele nel mondo del lavoro e contro l’esclusione e l’emarginazione sociale; battaglie che abbiamo sostenuto con convinzione, contro la violenza del sistema padronale e dei suoi alleati.
 
Abbiamo anche sviluppato solidarietà e collaborazione con le realtà di lotta di tutto il mondo oggi organizzate nella “Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta”, denunciando le politiche di sfruttamento, speculazione e austerità volute dalle oligarchie economiche e finanziarie mondiali.
 
In questi anni non ci siamo fermati alla diffusione e al coordinamento delle vertenze ma abbiamo anche promosso, con grande riscontro e partecipazione, campagne specifiche per il diritto di sciopero e contro gli accordi vergogna sulla rappresentanza, contro la repressione del dissenso.
 
In No Austerity primeggia l’attività specifica di difesa dei diritti e delle dignità delle donne, che ha aggregato una componente attiva di compagne, trovando una sintesi nella sua definizione “Donne in Lotta”. Ci siamo anche schierati al fianco degli immigrati e delle immigrate, sostenendo attivamente le loro battaglie e opponendoci a ogni forma di razzismo.
 
Eppure tutto ciò non basta più: pensiamo che per rafforzare questo percorso occorra un passaggio da coordinamento a soggetto di costruzione e unità della lotta!
 
Rivendichiamo la difesa dei diritti elementari dei lavoratori (salari dignitosi, diritto di sciopero, un equo contratto nazionale), un vero salario minimo garantito per i disoccupati, la difesa dei servizi pubblici (di qualità e accessibili a tutti), la tutela dei beni comuni, del territorio e dei diritti essenziali (casa, salute, scuola, mobilità), ci schieriamo con fermezza contro ogni forma di razzismo, xenofobia e maschilismo; favorendo la massima partecipazione democratica dei lavoratori e degli attivisti, per contribuire collegialmente alla definizione di strategie e obiettivi.
 
Il nostro scopo è la costruzione di un ampio fronte di lotta anticapitalista, per una società senza sfruttamento e ingiustizie sociali; non più dunque un coordinamento di realtà di lotta ma un organismo con propria soggettività e capacità di intervento in ambito sindacale, sociale, civile e politico.
 
In questo percorso il primo compito è la comunicazione: ci confronteremo nei prossimi mesi con lavoratori, studenti, disoccupati, discriminati, utenti, movimenti e organizzazioni, per ricostruire e diffondere la coscienza e l’unità di classe, presupposti indispensabili per contrastare l’abuso sistemico di persone e risorse.
 
Continueremo a batterci per contrapporre l’obiettivo fondamentale di unione delle lotte agli scontri egemonici che oggi pervadono il tessuto antagonista sia sindacale che politico, affermando il principio fondamentale che sindacati, partiti, organizzazioni, sono strumenti che devono operare per obiettivi di trasformazione sociale, perseguendo i bisogni primari delle persone, senza mai anteporre l'interesse autoreferenziale di organismi e strutture.
 
Con queste premesse affronteremo la Prima Conferenza Nazionale che si terrà il 28 e 29 Maggio 2016 a Firenze e definirà nel dettaglio obiettivi, modelli organizzativi e identità del nuovo percorso.
 

LANDINI E LA CAMUSSO SARANNO RICORDATI PER AVER DISTRUTTO LO STATUTO DEI LAVORATORI



La CGIL e la Fiom annunciano la partenza della raccolta di firme per poter presentare in parlamento, una proposta di legge per la definizione di una “Carta dei diritti universali del lavoro”.
Si tratta di un progetto ambizioso di ridefinizione di tutte le tutele e le norme che dovrebbero presiedere ai rapporti di lavoro. L’idea è quella di riscrivere una legge che sostituisca lo “Statuto dei diritti dei lavoratori” del 1970, ormai largamente svuotato dall’azione demolitrice di Monti-Fornero nel 2012 e di Renzi-Poletti nel 2015.
In pratica la Cgil sposa la tesi del superamento dello Statuto dei Lavoratori, la Legge300/70 frutto delle lotte dei lavoratori alla fine degli anni 60, e propone di sostituirlo con una Carta dei diritti universali del Lavoro, quindi non più dei lavoratori.
Sembra, ma non è, un operazione di ammodernamento e di lucidatura di quello che la destra e il centro sinistra ormai da tempo trattano come un arnese inservibile di cui è meglio fare a meno per liberarsi da quei “lacci e lacciuoli” che limitano l’orizzonte delle imprese e gli impediscono di rincorrere le alte mete del profitto senza limiti.