Comunicato
Cssc:
DENUNCIAMO
LE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI IN SEATECH INTERNATIONAL.
A nome dei
sindacati e delle organizzazioni politiche che fanno parte del CSSC, denunciamo
all'opinione pubblica nazionale e internazionale, le violazioni dei diritti
umani nella multinazionale SEATECH INTERNATIONAL INC. prima ATUNES DI COLOMBIA,
situata nella zona industriale di Mamonal a Cartagena-Colombia in cui lavorano
oltre 1.800 lavoratori in appalto tramite aziende intermediarie come la Time
Services SAS, nella quale oggi 240 tra uomini e donne sono organizzati nel sindacato
USTRIAL Y SINALTRAINAL. Fra i dipendenti vi sono 230 lavoratori con malattie
professionali e molte ragazze madri.
Il 30
ottobre 2015 questa multinazionale ha deciso di chiudere illegalmente la
fabbrica e di sospendere il rapporto di lavoro con i dipendenti in modo
arbitrario, ignorando i sindacati e senza garantire il ritorno di compagni e
compagne al lavoro, per pretestuoso rinnovamento dei locali e per calo di
produzione, situazioni che sempre colpiscono con licenziamenti il personale
sindacalizzato e inidoneo.
La chiusura
sembra essere soprattutto una rappresaglia per le sanzioni milionarie pagate
dall'azienda per le irregolarità nei rapporti di lavoro, costretta anche ad
assumere oltre 20 dipendenti prima sfruttati con contratti di subappalto, risultato
frutto della mobilitazione e della lotta sindacale.
Alla fine
della giornata lavorativa le misure di licenziamento sono state annunciate a
più di 120 lavoratori violando ogni loro diritto fondamentale, una vita
dignitosa, il salario di sussistenza, la sicurezza sociale, l'uguaglianza,
perché il personale non sindacalizzato ha ottenuto un diverso trattamento con
garanzia del diritto al lavoro.
Tutto ciò ha
generato una mobilitazione dei sindacati coinvolti che hanno portato i
lavoratori a protestare pacificamente all'interno della azienda, occupando la
fabbrica.
L'azienda ha
avviato una repressione reazionaria negando per i lavoratori che occupavano
l'azienda l'ingresso di cibo, bloccando l'afflusso di l'acqua potabile tramite
la chiusura dell'impianto idrico e staccando l'energia elettrica, causando il
deterioramento della salute di un gran numero di colleghi che ha dovuto
lasciare il presidio in ambulanza per gli ospedali e per i centri sanitari
vicini, tutto ciò' nonostante l'intervento del difensore civico.
Oggi abbiamo
partecipato alla installazione di una tenda di fronte alla azienda per avere la
presenza di tutte le organizzazioni sorelle, per fare una chiamata all'unità e
alla solidarietà, per fornire assistenza e supporto in questa lotta a questi
compagni e costringere l'azienda all'impegno a garantire la stabilità del
lavoro, rispettando i benefici economici riconosciuti dalla legge ai
lavoratori.
"In
piedi o morti, ma MAI IN GINOCCHIO per i nostri diritti"
Walberto
Marrugo Cervantes.
Segretario
Generale CSCC
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