martedì 20 ottobre 2015

INVITO A DESISTERE? PREFERIAMO RESISTERE!

Con una missiva del 16 ottobre 2015 il ministero dei Trasporti ci ha "INVITATO A DESISTERE" dallo Sciopero Nazionale Ferroviario del 24/25 ottobre e dallo Sciopero del comparto aereo in WFS Ground Italy del 24 ottobre negli scali di Linate e Malpensa; con la motivazione di salvaguardare EXPO.


Risposta:
Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
OGGETTO: Risposta a Vs. invito del 16/10/15 a desistere da Scioperi del 24-25/10/15

Rispetto a vostra missiva inviataci il con protocollo 0038337 del 16/10/2015, a firma del capo di
gabinetto Mauro Bonaretti, riguardante la nostra proclamazione di sciopero nazionale per i giorni
24\25 ottobre 2015, riteniamo l’invito a desistere, anziché a rimodulare o differire, irrispettoso
delle gravi problematiche che concernono l’agitazione e delle esigenze dei lavoratori del comparto
dei trasporti.
I ferrovieri hanno subito negli ultimi anni 4 CCNL consecutivi al ribasso, che hanno ridotto
drasticamente, diritti e tutele dei lavoratori del settore e sono in procinto di un nuovo rinnovo contrattuale, nel quadro di uno sciagurato processo di privatizzazione, per il quale hanno il diritto
di mobilitarsi per ottenere le migliori condizioni di lavoro possibili.
Peraltro legge Fornero ha comportato per i ferrovieri un grave peggioramento delle regole pensionistiche che hanno aumentato per alcune categorie di ferrovieri, l’età pensionistica di ben 7
anni, portandola oltre l’aspettativa di vita media di queste categorie.
Nessuno degli vari appuntamenti con le Commissioni parlamentari ha mutato una virgola dello status quo.
I ferrovieri sono anche di fronte alla prospettiva di una privatizzazione, annunciata dal governo
italiano, pericolosa per la tutela dei propri diritti contrattuali e per la stabilità del lavoro.
Si aggiunge che da anni assistiamo ad un gravoso smantellamento del Servizio Base (IC e ICN) e
del servizio Cargo che anche pone pesanti interrogativi e preoccupazioni per il futuro di centinaia
di lavoratori, nonché per l’utenza delineando la fine dell’idea di trasporto come risorsa sociale,
situazioni già segnalati anche alle istituzioni senza ad oggi alcuna risposta concreta.
Si aggiunge la situazione disastrosa di NTV che già sta portando ripercussioni pesanti per gli
addetti e minaccia il posto di lavoro di migliaia di lavoratori.
Per quanto riguarda i lavoratori del trasporto Aereo per la proclamazione di sciopero per
l’azienda WFS Ground Italy degli scali di Milano Linate e Malpensa, si tratta di un settore in cui le
privatizzazioni e il susseguirsi di cambi d’appalto degli ultimi anni hanno colpito duramente i
lavoratori già raggiunti da innumerevoli licenziamenti e gravi peggioramenti delle condizioni di
lavoro, di fronte alle quali è inevitabile mobilitarsi per difendere i propri minimali diritti.

DI FRONTE A TUTTO CIÒ E SOPRATTUTTO SENZA ALCUNA CONCRETA APERTURA DI
DISCUSSIONE CHE RIMETTANO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE LE LEGGITIME ASPETTAVE DEI
LAVORATORI, COME POTREMMO DESISTERE?

Perché l’invito del Ministro come già la convocazione del Prefetto di Milano non siano intese a
deprimere le istanze di una delle parti sociali, ovvero quella che rappresenta le ragioni del lavoro,
si chiede che medesimo invito alla desistenza sia lanciato ai soggetti governativi e aziendali
coinvolti nella vertenza. In concreto si chiede che il Ministero si faccia garante di una immediata
seria convocazione alla trattativa con tra le parti, tesa quantomeno a trovare la formula che
permetta di sospendere/rinviare le azioni di sciopero in corso.
Rileviamo che peraltro come Cub Trasporti, sempre per la motivazione di Expo siamo stati
pesantemente colpiti da provvedimenti di precettazione: 3 nel TPL per ATM e già uno recente in
FS, situazione che mina seriamente il diritto di sciopero costituzionalmente garantito.
Si rilevi peraltro che i visitatori possono raggiungere la manifestazione anche con altri mezzi
diversi dal treno e che lo sciopero in WFS Ground Italy non influisce concretamente sui flussi dei
cittadini, interessati a visitare la manifestazione.
Se da un lato infatti le parti sociali stipulanti il Testo Unico , e a breve anche il governo, rifiutano di
ammettere la rappresentatività presso i lavoratori delle vertenze che questa OS sta portando
avanti, dall’altra si fa di tutto per intervenire sulle iniziative paventandone la portata sociale, e
riconoscendone così implicitamente la rappresentatività nel mondo del lavoro.
Milano, 19/10/2015

Cub Trasporti.

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