giovedì 1 ottobre 2015

Dossier informativo per la campagna "STOP TTIP" - A cura di Marco Fantechi (CUB Toscana) per il Coordinamento No Austerity


MATERIALI SULLA CAMPAGNA STOP TTIP PER IL COORDINAMENTO NO AUSTERITY
a cura di Marco Fantechi

TRATTATI DI LIBERO COMMERCIO E TRASPORTI

Si chiamano: CETA (Canada Europe Trade Agreement) ---  TPP (TransPacific Partnership) --- TTIP (Transaltlantic Trade and Investiment Partnership --- TISA (Trade In Services Agreement) sono gli accordi tra paesi per liberalizzare la circolazione delle merci, degli investimenti e dei servizi.

Rappresentano il completo controllo delle oligarchie economico-finanziarie multinazionali su economia, lavoro, servizi pubblici e funzionamento democratico degli Stati.
Analizziamo quali rischi possono comportare, nel mondo dei trasporti nel suo complesso e le sue ricadute (pesanti e pericolose) in ambito locale.

Per la "Libera circolazione delle persone, dei lavoratori e delle merci" recitano i mantra dei sostenitori di questi Trattati.
Per far circolare persone, lavoratori e merci, servono i mezzi di trasporto, per essere competitivi devono costare poco, per costare poco, chi ci lavora, DEVE costare poco.

"Armonizzazione delle norme" la chiamano, ma è la corsa alla tariffa più conveniente, meno costosa, per le imprese. E' un allineamento globale si, ma un allineamento al ribasso.
"Abbattimento delle barriere NON tariffarie" dicono, ma non intendono la riduzione delle ormai minime tasse doganali, intendono i controlli sanitari, le certificazioni di qualità dei prodotti, le normative ambientali, le regole di sicurezza del lavoro, i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL). 
"Il diritto al profitto non va criminalizzato" : Federica Guidi, Ministro per lo Sviluppo Economico. (Amministratore di Ducati Energia, ex dirigente Confindustria, esponente Commissione Trilaterale)
"Le imprese devono  poter competere secondo le regole del mercato NON dei Governi" come sostiene la Coalition of services industries , la più grande ed aggressiva company statunitense di gestione servizi.
Devono essere rimossi tutti gli interventi, le agevolazioni e/o limitazioni imposte dalle autorità statali o locali alla libera concorrenza, in quanto falsanti del mercato.

Già adesso, con l'adeguamento (armonizzazione) delle norme, alla libera concorrenza, imposta dalle regole liberiste dell'Unione Europea, questo percorso verso l'inferno è già iniziato.


I.S.D.S è l'acronimo di Investor State Dispute Settlement
(Arbitrato per la risoluzione delle vertenze tra investitore e Stato)

E' uno strumento di diritto pubblico internazionale, che garantisce ad un investitore straniero, il diritto di dare inizio ad un procedimento di risoluzione delle controversie nei confronti di un Governo (lo "Stato Ospite")
Le disposizione che prevedono l' ISDS sono contenute nei trattati bilaterali per gli investimenti, negli accordi internazionali di investimento (come nel capitolo 11 del N.A.F.T.A. North American Free Trade Agreement "Accordo Nord Americano per il libero scambio") e in accordi internazionali di investimento (come il Trattato su le Centrali Energetiche)
Se l'investitore straniero di un paese (Stato d'Origine) investe in un altro paese (Stato Ospite) e questo paese viola i diritti dell'investitore, previsti nei Trattati, l'investitore può portare la questione davanti alla Corte Arbitrale.
Le Corti sono composte da tre tecnocrati, esperti di diritto economico internazionale. Devono operare contro le decisioni dei Governi, che, ostacolano in qualsiasi modo, le attività delle imprese multinazionali.
Si tratta in fin dei conti, di un modello di giustizia privata concorrente, che consente di aggirare le leggi nazionali e le decisioni statali, sfidando direttamente le politiche di interesse pubblico dei Governi, di fronte ad un arbitrato sovranazionale.
Nati per limitare il protezionismo degli Stati nazionali, nel corso degli anni, le multinazionali, hanno compreso che possono sfruttare questo meccanismo per aggirare le procedure giudiziarie di un paese ed hanno iniziato azioni contro i Governi.
I campi su cui si muovono i ricorsi agli arbitrati sono molteplici: politiche per i consumatori in materia di salute e sicurezza, leggi ambientali e di uso del suolo, appalti pubblici, permessi governativi ....

Eli Lilly contro  Canada per la invalidazione di un brevetto
Metalclaud contro Mexico per la chiusura di una discarica che aveva contaminato la falda acquifera
Metil contro Canada contro il divieto di additivi (pericolosi) nei carburanti
Vattenfall contro  Germania per il ritiro dalla produzione di energia nucleare
Veolia contro Egitto per l'aumento del salario minimo
Philip Morris contro Australia e Uruguay per leggi che limitano il fumo

La stipula dei ISDS prevede che qualsiasi azione governativa che ostacoli le attività delle aziende multinazionali venga equiparata all'esproprio, e che venga sanzionata con il pagamento dei danni, passati, presenti e futuri
Metalclaud contro Mexico 15 milioni di dollari - Metil contro Canada 8 milioni, con il ritiro delle leggi contestate.

Questi rischi garantiti, in questi Trattati capestro, porteranno inevitabilmente, Stati, Governi locali, amministrazioni pubbliche, per la paura di dover pagare cifre di questa portata, a non emettere nessun provvedimento che possa scatenare le ire dei nuovi monarchi finanziari multinazionali. Con buona pace della Democrazia e dei rappresentanti eletti dal popolo.

L'aeroporto di Firenze è sotto il controllo del gruppo multinazionale "Corporacion America"-
La Regione Toscana ha sconfessato il suo stesso PianoPaesaggistico dietro le pressioni  di gruppi multinazionali come  CpC Marble e Granite Ltd. Il Comune di Firenze crea il "Consiglio delle grandi aziende" in cui si riuniscono tutte le 17 più grandi aziende (nazionali e multinazionali) presenti nella provincia ( tra cui Eli Lilly - Corporacion America - General Electric - Finmeccanica - ... )

Una sola soluzione: impedirne la sottoscrizione al Governo italiano e al Parlamento Europeo

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TRASPORTO AEREO

La fine di Alitalia (acquisita da Ethiad, compagnia degli Emirati Arabi) sancisce il definitivo disimpegno statale dal trasporto aereo.
Trionfa la modalità low cost delle compagnie private che, con un aggressivo dumping tariffario, hanno costretto alla resa la compagnia di bandiera, sul corto e medio raggio.
La "tirannia" del low cost
"Low cost" significa "basso costo" - Basso costo PER i clienti si traduce in basso costo CONTRO i lavoratori.
"Viaggiare veloci e leggeri": si prenota on line, si paga con carta di credito (non servono impiegati al ceck in) si parte con solo bagaglio a mano (non servono addetti portabagagli, caso mai si ricorre alla "chiamata" su necessità) ma per contenere i costi, si decolla anche, con il carburante strettamente necessario (costa ed è pesante, rallenta) con pause intervolo ridotte (meno pulizie, fatte magari dallo stesso personale di bordo, ma anche controlli sicurezza più superficiali )
Risultato: meno lavoratori, più sfruttamento, meno salario, ma anche meno servizi e minor sicurezza anche per i passeggeri.

Anche nella gestione degli scali aeroportuali prevale il ritiro del pubblico e il dilagare dei partner privati, meglio se multinazionali.
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Esempio locale - Regione Toscana: cessione delle residue quote di partecipazione azionaria degli scali aerei di Firenze "Vespucci" e Pisa "Galilei".
La privatizzazione delle due società partecipate, già iniziata nell'ambito delle "Armonizzazioni delle regole" all'interno dell'Unione Europea (cessioni azioni dei comuni di Firenze e Pisa) compie così il passo finale.
Corporacion America, compagnia multinazionale, diretta da Eduardo Eunerkian, ha acquisito il pacchetto azionario dello scalo fiorentino (33,4%) e dello scalo pisano (27,3%) unificandone la gestione.
Gestione unificata, comporta che Firenze sarà centrale, come attrazione di voli, mentre Pisa sarà definitivamente consegnata alle compagnie low cost e alle perverse regole del basso costo.
Il gruppo Corporacion America, gestisce 50 scali aerei nel mondo (in Italia scalo di Trapani) è attivo anche nei settori infrastrutture, energia, servizi, agroindustriale.
Un partner modello ! Utilizzabile anche in altri campi.
- "Energia": se il previsto inceneritore di Case Passerini, nel vicino comune di Campi Bisenzio, ha tra i suoi scopi anche quello di fornire l'energia (a basso costo ovviamente) allo scalo aereo, perché non rivolgersi a Corporacion America per la costruzione (il sempre incombente project financing) e successiva gestione, nel comparto "Servizi"?
-"Infrastrutture": Gli investitori privati sono esigenti, le loro richieste sono difficilmente rifiutabili, per coloro che gli hanno consentito di ottenere posizioni dominanti e tutelate.
Se per "ottimizzare" la resa economica dello scalo fiorentino necessita l'atterraggio di vettori più grandi, diventa imprescindibile avere una pista consona alle esigenze ( e chi meglio del gestore può rispondere a tali necessità, velocemente) Se poi, la pista più lunga mette ulteriormente a rischio idrogeologico l'area circostante, elimina l'ultima consistente porzione di verde della piana fiorentina, ostacola la ricerca scientifica dei laboratori del Polo Universitario confinante, sono problemi secondari. Le necessità del mercato, potrebbero anche dover superare i limiti d'esercizio d'impresa, come le limitazioni di orario nell'apertura dello scalo, fino ad ora imposte delle Amministrazioni locali per tutela notturna dei residenti.
Gli investitori, potrebbero anche essere interessati a realizzare nuovi impianti, in città o aree, giudicate commercialmente interessanti.
Siena, ad esempio, prima della crisi della banca cittadina Monte dei Paschi, era molto interessata e si stava impegnando per ottenere ad Ampugnano, un proprio scalo aereo di dimensioni nazionali. Inoltre circolano periodicamente idee di rilancio o ampliamento di scali minori già presenti, Grosseto, Isola d'Elba.
(Risultano fino ad oggi, su scala nazionale, proposte e/o progetti relativi a circa 200 impianti)
Il meccanismo del project financing è operativo, i T.A.R. (Tribunali Amministrativi Regionali) sono sempre più "sensibili" alle esigenze degli investitori privati, se il tutto fosse poi coperto dalle confortevoli tutele previste dal I.S.D.S. (Investor State Dispute Settlement) l'Arbitrato per la risoluzione delle dispute tra Stati e investitori contenuto negli accordi di libero commercio (arbitrato gestito da esperti economici internazionali abili nel diritto privato, non Tribunali super partes) il pericolo sarebbe infinitamente maggiore.

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TRASPORTO NAVALE

-"Meno Stato più Mercato !" è la regola anche in questo settore dei trasporti.
Con la vendita di Tirrenia-Società Italiana di Navigazione, la compagnia navale pubblica, cessa ogni intervento pubblico nel trasporto passeggeri marittimo.
Attiva nel solo servizio traghetti con le isole, indebolita dalla concorrenza aerea low cost è stata divorata dalle compagnie private.
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°Esempio locale - Dopo lo smembramento della Compagnia in società regionali (Siremar, Caremar, Toremar) per adempiere alle regole di armonizzazione europee si sono vendute tali società al privato.
Toremar, la partecipata di Regione Toscana ( Regione molto solerte nel vendere le sue quote, senza fare alcun tentativo di aggirare l'ìmposizione alla vendita, come fatto ad esempio dalla Regione Sardegna) adesso è disputata nelle aule giudiziarie tra il gruppo Moby di Onorato e Toscana di Navigazione srl di Lauro/Del Giudice che se ne contendono il controllo.
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Il servizio turistico è la parte più grossa ed appariscente del trasporto persone via mare.
Le gigantesche navi da crociera (low cost ovviamente) che vivono come enormi villaggi turistici galleggianti, che solcano i mari al servizio del turismo mordi & fuggi in giro per il Mediterraneo, al cui interno lavorano centinaia di addetti alle varie mansioni, dal ponte alle stive, (marinai, camerieri, cuochi, animatori, manutentori, motoristi ... ) una brulicante umanità (low cost) che opera nelle viscere della nave.

L'immagine dei mastodonti del mare che entrano nei fragili canali veneziani è l'emblema dell'impunità delle "esigenze di mercato"  imposte dalle compagnie private, contro le proteste della popolazione e i divieti posti dalle Amministrazioni, ripetutamente rigettati dal T.A.R.
L'altro emblema della pretesa di immunità rispetto alle regole presenti, ha il volto del comandante Schettino, responsabile del naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio, con la prassi della navigazione sottocosta a distanza non regolamentare (l'inchino) il tentativo di rientrare al lontano porto di Genova (allo scopo di occultare il danno dell'urto sullo scoglio) ma soprattutto nella criminale gestione dell'emergenza (passeggeri fatti rientrare in cabina e sua vergognosa fuga finale).
Viaggio low cost, sconti di bassa stagione, ma il prezzo finale pagato da passeggeri ed equipaggio in termini di vite umane è stato alto.
L'insicurezza del settore è anche rappresentata dalle vittime del naufragio del traghetto Norman Atlantic, incendiatosi nell' Adriatico, gestito da Agenzia Archibugi di Pesaro, navigava per conto della compagnia greca Anek Lines, carico eccessivo di mezzi pesanti non controllato e guasti precedenti non riparati è il responso delle successive indagini. 

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TRASPORTO FERROVIARIO

E' il settore trasportistico con più utenti, ma Ferrovie dello Stato spa ( Società per Azioni nominale, ma ancora interamente del Ministero del Tesoro, quindi di proprietà pubblica) si sta autodistruggendo.
In nome delle norme europee di libera concorrenza, ma soprattutto in nome del TAV (Trasporto Alta Velocità) il moloch affaristico-malavitoso che per sfamare si sacrifica il patrimonio pubblico ferroviario e non solo.
Bilanci aziendali in spirito privatistico, con l'obbligo del pareggio di bilancio, hanno nel tempo generato la dismissione di servizi "non remunerativi" (rami secchi) del trasporto locale, la svendita del patrimonio immobiliare, esternalizzazione della manutenzione, dilagare di appalti esterni in ogni settore, riduzione generalizzata dell'offerta trasportistica.
Nell'ottica privatistica si è creata una holding, suddivisa in molteplici settori non più comunicanti tra loro, funzionale alla successiva vendita, in parte o in toto.
Nel frattempo la gestione dell'Amministratore Delegato Mauro Moretti,(ex macchinista ferroviario, ex dirigente sindacale Filt-CGIL) cultore del TAV, ha comportato lo smantellamento del servizio notte (passato ad altra società), il servizio universale nazionale, quello a lunga percorrenza, drasticamente ridotto e in procinto di dismissione, i servizi locali pesantemente ridotti, dismessi in orario notturno o sostituiti da bus, sopravvivono solo con gli interventi economici delle regioni.
Il Contratto Collettivo di Lavoro è sottoposto al dumping economico e normativo delle compagnie private, prima fra tutte Nuovo Trasporto Viaggiatori (NTV - Italo Treno del gruppo Della Valle - Punzo - Montezemolo) ed è costantemente ridimensionato, in peggio, sia dal punto di vista salariale, normativo-previdenziale che di orari e carichi di lavoro. Agente unico (un solo macchinista), maggiore orario di lavoro dei manovratori, chiusura dei ferrotel (dormitori del personale viaggiante) e delle mense aziendali, cessione di pezzi di servizio ad appalti privati o a partecipate fs con contratti di lavoro diversi (Serfer), costante riduzione degli organici con dismissione di servizi (uffici amministrativi, portinerie, biglietterie, stazioni)

Gli effetti insiti nel TTIP comporterebbero la totale distruzione del servizio pubblico ferroviario.
Il servizio lunga percorrenza, sopravvive solo con i contributi statali, colpito dalla concorrenza low cost aerea e su gomma non è redditizio.
Il servizio del trasporto locale si mantiene solo con l'apporto economico delle Regioni, subisce il dumping del trasporto privato su strada ed è considerato antieconomico.
Le regole del mercato, del profitto e della libera concorrenza non prevedono servizi in perdita, se non generano profitto si chiudono. Si chiude il servizio e si getta al macero tutto il resto, lavoratori compresi.
Considerando che gli stati che più sostengono la ratifica del TTIP,  Stati Uniti, dove il trasporto ferroviario è da sempre privato e Gran Bretagna dove il servizio è stato privatizzato dalla politica liberista della Tatcher le prospettive non possono essere che negative.
Mauro Moretti, ex AD di Ferrovie, adesso AD Finmeccanica, l'azienda statale che controlla numerose industrie tra cui AnsaldoBreda, impianto produttore di vettori per trasporto (treni-tram-metro-bus).
Il suo compito è di procedere alla vendita di AnsaldoBreda (alla giapponese Hitachi) così l'Italia si toglie l'unica azienda, pubblica, di mezzi di trasporto collettivo. Anche produrre, cosa produrre e come produrre è politica dei trasporti.
Un futuro ferroviario di sola TAV, all'insegna de "Il tempo è denaro" dove già adesso dilaga la bigliettazione on line, il pagamento con carta di credito, il bagaglio a mano e la riduzione del personale.

Riduzione dei costi è riduzione del personale e significa riduzione del servizio di trasporto, genera maggiore sfruttamento dei lavoratori e minor salario, ma significa anche minore manutenzione e quindi minor sicurezza dei lavoratori ma anche dei passeggeri.
Meno ferrovieri in servizio diventa meno presenze sul territorio, passaggi a livello non custoditi, stazioni non presenziate mettono a rischio la sicurezza degli utenti.
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Esempio locale
Gennaio/febbraio 2014 il mese nero degli incidenti mortali nelle ferrovie toscane

-  8 gennaio  --- Vicchio del Mugello / lavoratore pendolare trentenne travolto da treno in stazione
- 13 gennaio --- Firenze / Fabrizio Fabbri (manovratore FS 34 anni) lavorava da solo nel turno di notte, muore travolto da un treno che stava manovrando
- 21 gennaio --- Cascina / studentessa sedicenne travolta da treno in stazione
- 23 gennaio --- Firenze / uomo travolto da treno lungo i binari vicino stazione di Rifredi
- 06 febbraio --- Montecatini / donna (68 anni) travolta da treno a passaggio a livello in città
- 07 febbraio --- Torre del Lago / uomo travolto da treno lungo la linea ferroviaria

Passaggi a livello incustoditi (e non sostituiti da sottopassaggi), stazione piccole e no del tutto impresenziate, organici ridotti e turni di lavoro peggiorativi significano MORTE.
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TRASPORTO PUBBLICO LOCALE (Su sede propria)

- Come il servizio ferroviario, anche gli altri servizi su sede fissa (sede propria) sono colpiti dalla logica, spietata, del "diritto al profitto".
La manutenzione ed il mantenimento delle linee di scorrimento (binari) e delle reti elettriche di alimentazione, hanno costi elevati.
Per fare profitto cosa si può prevedere: si riducono i costi, riducendo addetti e manutenzione, si aumentano i prezzi dei biglietti, colpendo le fasce più deboli economicamente della società e se non si produce il profitto sperato, ferrovie, metropolitane, tram, filobus si dismettono e si sostituiscono con vettori più agili, più snelli, meno costosi, gli autobus.
Autobus che viaggiano su strade la cui manutenzione non è a cura dell'azienda di trasporto.
La proprietà delle reti resterà pubblica (per adesso), di quel pubblico che ha speso i soldi, pubblici, per costruirle, ma il servizio che vi transiterà sopra, sarà a gestione privata (vedi NTV in ferrovia o GEST nella tramvia fiorentina)
Successivamente, per armonizzare le regole di piena liberalizzazione delle attività, sarà possibile che, grandi gruppi economici, acquistino le reti ed impongano i loro costi e la loro politica aziendale.
Già adesso Ferrovie sta operando per trovare partners privati per alienare, in parte o in toto le reti di esercizio. Therna dovrebbe entrare nella gestione della rete elettrica, si cercano aziende interessate alla rete telefonica aziendale ed infine, chi potrebbe subentrare nella gestione della rete di linea (i binari della Rete Ferroviaria Italiana RFI).
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Esempio locale
Firenze: GEST società privata (controllo di RATP Francia) che gestisce la linea tramviaria cittadina (costruita con capitale pubblico) ha imposto il proprio "diritto al profitto". Per rientrare dei capitali, anticipati all'Amministrazione Comunale per realizzare l'opera, ha imposto un contratto di gestione pluriennale che contempla la voce : "Garanzia di un milione di passeggeri annui", altrimenti il Comune di Firenze integra la cifra, eventualmente mancante con soldi pubblici.
Di fatto per garantire il tetto di passeggeri previsto dal contratto, il Comune ha soppresso i servizi bus concorrenti della società partecipata ATAF e convoglia le linee verso le stazioni tramviarie, comportando svariati disagi ai passeggeri, costretti a cambiare più volte vettore di trasporto.
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AUTOBUS

E' l'autobus l'emblema della libera circolazione nel trasporto delle persone. Ovviamente l'autobus di compagnie private, senza i condizionamenti al servizio, imposti dalle Amministrazioni Pubbliche, locali o nazionali che siano, condizionamenti giudicati falsanti della piena libertà del mercato nell'ottica liberista dei Trattati.

Già oggi la lunga percorrenza, nazionale ed internazionale, è interamente a gestione privata, i trasporti di carattere regionale sono curati da aziende private, in concessione di servizio dalle Amministrazioni Pubbliche, mentre il servizio urbano è coperto da aziende partecipate dei Comuni.
Le imposizioni delle regole di libera concorrenza europee, congiuntamente agli obblighi di pareggio dei bilanci comunaliimposti dal Governo, stanno eliminando la presenza pubblica nelle società di gestione.
Anche nel trasporto urbano si attua il modello del trasporto regionale, privati in concessione di servizio.
Il passaggio liberista Transatlantico, comporterà l'abbattimento della "barriera non tariffaria" rappresentata dalle concessioni in esclusiva, ma anche del prezzo del biglietto  contrattato con le Amministrazioni, l'obbligatorietà di effettuare servizi in orari o in tratte marginali, tutti quegli aspetti del servizio non remunerativi (quelli di pubblico interesse, per un servizio di trasporto collettivo che si rispetti).
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Esempio locale
ATAF, la  società di trasporto pubblico di proprietà dei comuni dell'area fiorentina, è stata acquistata da una A.T.I. (Associazione Temporanea di Imprese) composta da C.A.P. - Autoguidovie Milano e Busitalia , che, successivamente, scorporeranno le linee del servizio e gli addetti. ATAF Firenze, rimane solo come proprietaria immobiliare degli impianti e dei depositi dei mezzi, affittati alle società che si dividono il servizio. Resta operativa LiNea spa, società mista tra aziende private di trasporto che con ATAF, gestiva parte del servizio urbano. Società costituita in passato con lo scopo di ridurre i costi del trasporto urbano. Scopo raggiunto, pagando meno i dipendenti e facendo fare agli autisti anche le pulizie dei mezzi. 
Altro aspetto emblematico di dumping, esercitato da aziende pubbliche, in conflitto con il servizio pubblico stesso, è Busitalia. Azienda interamente controllata da Ferrovie dello Stato, quindi a capitale pubblico, ma che si comporta secondo le dinamiche del capitale privato.
Effettua servizi sostitutivi del treni in orari e/o percorsi marginali, oppure dismessi come la linea per Pisa Aeroporto, ma si candida anche alla gestione dell'intero trasporto ferroviario diesel (le tratte ferroviarie non elettrificate) Borgo San Lorenzo - Faenza - Volterra - Siena a costi concorrenziali ovviamente. Ma è interessata anche all'intero trasporto passeggeri su strada toscano.
Regione Toscana sta effettuando la gara di affidamento del TPL toscano in concessione.
Si sta assistendo allo scontro tra le vecchie aziende di trasporto locale e il "nuovo che avanza" trasnazionale rappresentato da GEST (società multinazionale francese controllata da RATP ) che già gestisce la tranvia fiorentina
Il liberismo "assistito"  delle vecchie aziende, riunite nel consorzio Mobit (a guida Busitalia), contro il nuovo liberismo trasnazionale  di GEST, si scontra nelle aule del TAR toscano a colpi di carta bollata e avvocati su presunte mancanze dei requisiti richiesti per partecipare al bando di gara.
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TURISMO

Per il trasporto pubblico si può facilmente prevedere una riduzione complessiva del servizio, con contemporanea moltiplicazione delle compagnie private in feroce concorrenza tra loro.
Concorrenza che si renderà colpevole di innescare, su tratte economicamente interessanti e/o convenienti, la presenza, sulle stesse linee, di più offerte che si contenderanno i clienti, strappandoli all'autobus rivale, come si incontrano in vari paesi poveri del pianeta (utilizzando un simile al procacciatore di clienti di un ristorante turistico a basso costo) e a pagare la libera concorrenza tra aziende, saranno i lavoratori, con minori salari e peggiori lavori.
Nel servizio turistico invece, sarà una vera e propria esplosione.
L'imperativo sarà il low cost, offerte liberiste, per turismo di massa a basso costo.
Tour veloci in più luoghi, comitive di croceristi dai porti alle città d'arte, bus panoramici nei centri storici, itinerari artistici o enogastronomici nelle campagne, ma anche eventi sportivi o musicali, incentive aziendali, promozioni commerciali, pellegrinaggi religiosi, servizi di collegamento con gli aeroporti, ad uso di centri commerciali e megastore sorti nelle ex aree industriali o di outlet costruiti in aree decentrate dalle metropoli.
Uno sciamare continuo di autobus in permanente concorrenza tra loro, schiavi del low cost, prezzi bassi per trasportare turisti a basso costo,("per incentivare i consumi", "stimolare la ripresa produttiva", "scongiurare la deflazione"  ecc ... )
Ma mentre l'economia consumista liberamente gira, i prezzi del low cost si scaricano sui lavoratori con meno soldi, meno salute, meno sicurezza.
Meno sicurezza anche per i passeggeri, perché già adesso molti incidenti sono causati, oltre che per scarsa manutenzione dei mezzi (contenere i costi è anche questo) dall'errore umano, il colpo di sonno del conducente, sovraccaricato di troppe ore di guida.
Col TTIP si può tranquillamente ipotizzare che, tra le varie "barriere non tariffarie" da rimuovere, ci siano pure quei divieti agli accessi ai centri storici, imposti oggi da amministratori, in tutela dei residenti.

TAXI 

Categoria trasportistica non molto amata, per tariffe eccessive e forte corporativismo, quella dei tassisti, sarà un'altra branca, del trasporto pubblico di persone, che subirà molte, pesanti, trasformazioni, a seguito delle liberiste regole in arrivo.
In attesa che nel 2017, alla scadenza delle concessioni in corso per il servizio di auto pubblica con autista, data prevista già con le "armonizzate" regole europee (delibera Bolkstein) e che prevede l'apertura a tutti i paesi dell'Unione Europea per la partecipazione alla gara, i conducenti di auto pubblica sono insidiati da un nemico meno evidente, ma più pericoloso, una "banale" applicazione internet.
App UBER: si può richiedere una macchina con autista, al difuori dalle compagnie taxi abilitate.
Si prenota on line, si paga con carta di credito e arriva Uber.
Multinazionale USA di Travis Kalanik, sede in California, valutazione quaranta milioni di dollari, opera in 200 città di 50 paesi.
On line si prenota il servizio e on line si reclutano i conducenti (maggiori di 21 anni, no precedenti penali, automuniti, spese manutenzione a proprio carico)
Uber Black e Uber Van servizi di alto profilo, già attivi a Roma e Milano e prossimamente su Firenze.
Uber Pop servizio di uso corrente, low cost (7 euro corsa media in città) attivo a Torino e Genova
Osannata come esempio di innovazione e flessibilità da economisti e governanti (compreso Matteo Renzi) è pesantemente contrastata dai tassisti e spesso osteggiata dagli amministratori locali.
Revoche di concessioni, per gravi reati commessi da autisti, reclutati con poca attenzione e motivi di violazione della privacy da parte dell'azienda stessa che vendeva, i dati internet dei clienti, a società di marketing, pubblicitarie e commerciali on line.
Di fronte ad una così forte avversaria, ben poco potranno resistere le storiche cooperative di tassisti. Concessioni in esclusiva e tariffe concordate, saranno barriere da rimuovere, in nome del libero mercato, perciò le costose licenze di tassista diverranno rapidamente carta straccia.

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MIGRANTI - PENDOLARI - DELOCALIZZATI

Già le "armonizzazioni" liberiste create all'interno dei paesi dell'Unione Europea, stanno progressivamente destrutturando le tutele esistenti nel mondo del lavoro.
L'esempio più conosciuto è senz'altro l'effetto, devastante sui diritti dei lavoratori, causato dall'applicazione della famigerata Delibera Bolkstain
"Utilizzo di lavoratori di paesi membri, sul territorio di altro stato ospite, con livelli salariali, contributivi e normativi del paese di provenienza.
(La Commissione Europea, quando fu presentata e approvata questa Delibera era diretta da Romano Prodi - ex Presidente del Consiglio italiano, esponente di Aspen Institute e Bildenberg  Club).
Anche la successiva "Delibera 96 71 CE - Distacco dei lavoratori" permette di utilizzare lavoratori in trasferta, con il solo obbligo del rispetto del salario minimo del paese ospite.
Sono principalmente i cantieri delle grandi opere, a stimolare gli interessi oligarchici ad utilizzare tutte le forme possibili di dumping (salariale, sociale, normativo) per superare le "rigidità sindacali" dei lavoratori nazionali.
In Francia il fenomeno è molto esteso, nei giganteschi cantieri (porti, centrali energetiche, aeroporti, terminal di gasdotti e oleodotti) operano aziende che usano lavoratori polacchi, portoghesi, lituani, italiani, alloggiati in città mobili prefabbricate in prossimità dei cantieri, poderosamente difesi da vigilantes privati, portati al lavoro con mezzi aziendali, senza nessun contatto con i lavoratori francesi, ne soprattutto, con organizzazioni sindacali locali.
Emergono pesanti decurtazioni salariali, per vitto, alloggio e trasporto, non riconoscimento di parte del salario accessorio come indennità professionali, ore festive o notturne, prestazioni straordinarie, contributi sanitari e pensionistici.
Anche nei cantieri delle grandi opere nel nostro paese, come nel cantiere del sotto attraversamento TAV di Firenze, si sente, sempre più spesso parlare rumeno, croato o albanese.

Se non si pensa di "importare" lavoratori, si "esportano" le aziende manifatturiere in paesi "più accoglienti"(come prezzo della manodopera, delle materie prime o con meno cavilli ambientali o sociali) si delocalizza e si ricattano i lavoratori nazionali, obbligandoli a scegliere tra disoccupazione, emigrazione o trasformazione in manodopera delocalizzata, restando nello stesso paese,con "libera" decisione.
Elettrolux ha ricattato gli operai friulani dicendo chiaramente o accettare i livelli salariali dei loro colleghi polacchi, delocalizzati, oppure chiusura degli impianti italiani.
FIAT di Elkan-Marchionne, non esporta più modelli di auto in USA, dove ha trasferito le sedi direttive aziendali, ma esporta il modello produttivo di sfruttamento della manodopera nelle catene di montaggio, messo a punto negli stabilimenti italiani. Meno pause, meno ferie, più ritmi produttivi, più ricatto occupazionale, più licenziamenti discriminatori e niente scioperi e contratti collettivi di lavoro.

"Libera circolazione dei lavoratori", come merci, low cost !
Per far spostare i lavoratori verso i posti di lavoro, che il capitale trasnazionale propone a sua insindacabile volontà, per aumentare il proprio profitto, servono i mezzi di trasporto, ma a basso costo ovviamente.
Come il trasporto urbano e regionale serve per spostare studenti e lavoratori pendolari, il trasporto su gomma, a lunga distanza è l'evidenza del lavoratore migrante che segue il libero mercato del lavoro, dal sud al nord gli italiani "part time, a progetto, co.co.co."  verso l'est Europa e i Balcani le badanti, gli edili e gli operai stagionali, verso il nord Africa i braccianti agricoli, i manovali e i venditori ambulanti. Ognuno con il proprio destino low cost, compresi i lavoratori intellettuali, tecnici, i "manager di se stessi" a partita iva o i creativi e gli artisti, in giro per l'Europa ... con i voli aerei low cost !

Libera e assoluta concorrenza tra le multinazionali per un sempre maggior profitto, significa una perpetua corsa al ribasso del mondo del lavoro, per essere capace di attrarre gli interessi liberisti tra diversi paesi o parti dello stesso paese o tra parti dello stesso territorio, della stessa città i lavoratori si devono adeguare ad essere un po più schiavi dei vicini.
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SETTORI NAVALE ED AEREO

Deregulation è da tempo la parola d'ordine in questi settori. Il dilagare di compagnie e società private (europee o con sedi in Europa), coniugato all'uso di personale proprio "in trasferta", da altri paesi dell'Unione o di lavoratori extra europei, a bordo delle navi cargo o su le banchine portuali, contemporaneamente alla perdita della gestione degli impianti, da parte delle vecchie Compagnie Portuali (i camalli), ha fatto sprofondare il settore in una eterna competizione, per accaparrarsi quote di lavoro al ribasso, penalizzando salute, salari, diritti, sicurezza.
Tempi affrettati per carico e scarico, soste in banchina ridotte necessitano di velocità, velocità comporta maggiore insicurezza e maggiore sfruttamento.
I nove morti della Torre dei Piloti che controllava il traffico del porto di Genova, abbattuta da una nave mercantile, la Jolly Rosso, in manovra azzardata, lo dimostrano.
Sfruttamento, ma anche impunità, sono responsabili di molti naufragi.
Affrettare i tempi, per rispettare le consegne, comporta di rischiare, rischiare, diventa navigare troppo sottocosta, comporta navigare con mare pericoloso, comporta naufragare.

La libera circolazione delle merci planetarie, prende la forma dei giganteschi portacontainer carichi all'inverosimile, delle grandi superpetroliere, della miriade di navi cargo perennemente in movimento.
Il bisogno di merci sempre disponibili è il simbolo del consumismo, indotto e liberista. Per avere merci sempre disponibili, e a basso costo, si vanno a prendere dove ci sono e si portano dove le vogliono. Con qualche "infortunio".
L'incendio a bordo del traghetto Norman Atlantic, undici morti nell'Adriatico, è scoppiato a seguito del cortocircuito della cabina elettrica di bordo, dove si erano allacciati molti, dei troppo numerosi, camion frigorifero carichi di pesce fresco per i mercati natalizi italiani.

Fresco & veloce: prodotto fresco e consegnato velocemente è ciò che il mercato globale chiede. Se il via mare è troppo lento, usiamo l'aereo. Alimenti fuori stagione ... in tutte le stagioni, florovivaistico e simili muovono linee aeree cargo dall'Argentina, dal Cile, dal Sud Africa, per le eterne primizie degli scaffali dei supermercati, dal Kenya per i fiori, dal lago Vittoria per il pesce.
Fresco & veloce, ma anche economico. Compagnie aeree private, molte dell'Europa dell'est, decollano da mezzo mondo per rifornire i nostri liberi ed opulenti mercati, a basso costo. "Scontato, conveniente, low cost " lo scaricano sulle spalle dei lavoratori.

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SETTORI FERROVIARIO E POSTALE

"Competere secondo le regole del libero mercato NON dei Governi"
La libera circolazione ed il libero profitto, presuppongono che davanti a loro non ci siano "ingombri o rigidità legali", "distorsioni del mercato" o "concorrenza falsata".
Lo Stato è un "ingombro", le leggi di tutela sono "rigidità", le imprese a capitale pubblico sono "distorsioni", gli interventi pubblici "falsano" ...
E lo Stato si adegua, e prima ancora che nel settore trasporto persone, si autodistrugge.
Ormai inesistente nel trasporto cargo navale ed aereo, oltre che in quello su strada, lo Stato si ritira anche dal servizio merci ferroviario e da quello postale.

Ferrovie dello Stato ha, di fatto, smantellato il comparto merci (divisione FS Cargo) già oggi la quasi totalità del trasporto merci su rotaia è operato da società private.Quasi tutte a proprietà internazionale, trasportano i containers delle merci internazionali, che arrivano nei porti o nei grandi interporti merci europei.
In alcuni casi, Ferrovie, dismesso il vestito dell'Azienda Pubblica (considerata un po carrozzone, protetto e pieno di "rigidità") ha indossato quello dell'impresa privata, (dinamica, aggressiva e spregiudicata!) "Dobbiamo trasformarci da preda a predatore" (Mauro Moretti, Amministratore Delegato di Ferrovie) e tramite società partecipate con partners europei, opera nel trasporto merci, a prezzi concorrenziali ovviamente, facendo dumping anche verso se stessa.

Stesso percorso intrapreso da POSTE ITALIANE SPA (Società per Azioni anche questa, come Ferrovie, nominale, in quanto tutt'ora controllata al 100% dal Ministero del Tesoro e quindi di capitale pubblico, come Ferrovie!)
Dismesso, consegnato a corrieri privati, la gran parte del servizio di trasporto e di consegna di materiale postale e pacchi, opera dumping verso se stessa, attraverso società controllate come S.D.A.Express Courier  (100% di Poste Italiane) che utilizza per aggirare le "rigidità contrattuali" dei propri dipendenti.
Ma adesso sul mercato si presentano, nuovi e più dinamici competitori, oltre ai corrieri già operativi nel trasporto o la liberalizzazione della consegna delle raccomandate, appaiono società ben più strutturate e di largo campo di interesse.
Uniposte spa,(Unione Poste Italiane) ad esempio, si presenta con operatività nei campi:" Credit - Insurance - Comunication - Service Shop - Postal - Travel e Rent " così recitano i suoi banner pubblicitari. Un ottimo soggetto per gestire "liberamente" quello che fino ad oggi era un "banale" servizio pubblico. Presumibilmente attraverso una rete di "liberi imprenditori di se stessi".
Intanto, Poste dismette servizi e chiude uffici postali periferici, non remunerativi, alla faccia del "Servizio universale" che dovrebbe perseguire, in quanto azienda pubblica.
E le Fondazioni Bancarie ...  ringraziano.
Nuovi clienti alla finanza privata e maggior possibilità di ampliare il loro spazio di controllo all'interno di Cassa Depositi e Prestiti, la "banca" di Poste Italiane, che contiene il ricco tesoro della liquidità di conti correnti e buoni fruttiferi postali, per adesso garantiti dallo Stato.
E pensare che, prima del consentito ingresso delle fondazioni bancarie,  Cassa Depositi e Prestiti serviva ad erogare prestiti agevolati alle Amministrazioni Locali, per lavori e opere pubbliche.
Tutte cose che "distorcono" il libero mercato e devono finire.

Assieme, Ferrovie e Poste, benché tutt'ora di proprietà pubblica, quindi dell'intera cittadinanza, operano per complicare la vita lavorativa anche di chi non è direttamente loro dipendente.
Grandi Stazioni spa. (società di gestione in spirito privatistico delle dodici più grandi stazioni ferroviarie italiane, ma che opera anche nelle tre principali stazioni ferroviarie della Repubblica Ceka) a maggioranza di Ferrovie dello Stato (con 40% ai gruppi privati Benetton, Caltagirone, Pirelli ) ha ceduto il ramo d'azienda "Depositi Bagagli" al gruppo KI-POINT di S.D.A.(100% di Poste Italiane)
Risultato: licenziamenti, cessioni del servizio in sub appalto, alle vecchie aziende di portabagagli che gli gestivano precedentemente, con obbligo di inquadramento contrattuale nella "Logistica", peggiorativo del CCNL "Attività Ferroviarie"  in cui rientravano precedentemente questi lavoratori.
Due aziende controllate dal Ministero del Tesoro, quindi pubbliche, si impegnano ad affamare i lavoratori dell'indotto, in nome della libertà d'impresa, a basso costo, però a basso costo per le imprese.

Ferrovie e Poste operano assieme, anche dando vita a ITALIA LOGISTICA, società costituita da FS Logistica e Poste al 50%.
Società che opera nel trasporto merci, esclusivamente per grandi committenti (auto, prodotti industriali, grande distribuzione commerciale, petrolifero ed energetico, materie prime) e se non si può incidere più di tanto sul risparmio del personale che guida il treno, il rischio è che si risparmi sulla sicurezza. Sono numerosi gli incidenti a convogli merci, di varie società, che vengono effettuati con mezzi a cui, emerge, mancano i controlli di sicurezza periodici, troppo costosi e che rallentano il servizio.
E la minor sicurezza non interessa solo gli addetti, che operano a rischio. Per alcune tipologie dei prodotti trasportati, il rischio riguarda tutti coloro che vivono o transitano accanto alle linee ferroviarie.
Il più, tragicamente, recente è l'incidente di Viareggio del 29 giugno 2009. Deraglia un treno merci, nei pressi della stazione cittadina, trasportava cisterne di GPL (gas propano liquido) l'esplosione distrusse un intero quartiere, i morti furono 33, decine i feriti gravemente ustionati.
Il convoglio era condotto da locomotore di FS Logistica, i carri cisterna (di cui risulta una manutenzione molto sommaria) di provenienza polacca e tedesca, il GPL veniva dai depositi di una multinazionale USA, la GATX, che operava attraverso una controllata austriaca, la KVG, la destinazione era la rete di 142 impianti di distribuzione controllata dalla famiglia Cosentino di Casal di Principe
Rete di distributori che, praticava dumping sui prezzi di carburante, grazie alle tariffe "favorevoli" concesse per il trasporto. Rete oggi sotto sequestro da parte della Procura di Caserta, per collusioni mafiose dalla proprietà con i clan camorristici della zona.
La famiglia Cosentino ha anche espresso Nicola Cosentino, ex parlamentare PDL, ex sottosegretario Ministero Economia e Finanze - ex vice presidente Commissione Parlamentare Attività Produttive - ex membro Comitato Interministeriale Programmazione Economica (CIPE)
Ora agli arresti con padre e fratello, era un sostenitore  delle grandi opere, (TAV in primis) e della bontà della libera impresa.
Si muore per concedere un prezzo low cost ad un pieno di carburante.
Se la situazione attuale è già così, come sarà se vengono a cadere quelle "barriere", di controllo e sicurezza pubblica, che i cultori del libero commercio vogliono abbattere definitivamente?

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LOGISTICA - TRASPORTO SU STRADA

Per essere liberamente competitive le merci devono essere convenienti, sempre più convenienti per i clienti.
Per essere convenienti per il cliente, devono essere a basso costo, per essere a basso costo, chi ci lavora deve costare poco, che le produca o le trasporti.
Per rispondere, velocemente, alle richieste di un mercato, sempre più globalizzato e permanentemente web connesso, le merci devono essere sempre, permanentemente disponibili (H 24).
" La comodità di fare shopping comodamente seduti a casa propria" - "La velocità in un click" Chi acquista on line con l' e-commerce deve essere servito in tempi rapidi, a casa propria e le merci devono costare poco.
Trasportatore o facchino, operatore call center o magazziniere devi essere sempre disponibile (H24) e costare poco.
Infatti, già oggi, orari e ritmi di lavoro, salari e diritti di chi opera nella logistica, nei mega depositi o nei call center sono tra i peggiori sul mercato.
Sfruttamento, precarietà, repressione e bassi salari sono la faccia, vecchia, dei nuovi, moderni lavori telematici.

Trasporto su gomma
Come l'autobus è l'emblema della libera circolazione per il trasporto persone, il camion è l'emblema della libera circolazione delle merci.
Già adesso, assistiamo agli effetti della progressiva concentrazione, in aziende sempre più grandi e sempre più transnazionali, del mercato trasportistico su gomma.
Da un lato si creano poli oligarchici aziendali, dall'altro una frammentata, concorrenziale e super sfruttata moltitudine di piccoli operatori del trasporto al loro servizio.
Moltitudine di conduttori in proprio, liberi professionisti individuali a partita iva o padroncini di piccole società o pseudo cooperative, che si contendono i lavori, i peggiori, i meno remunerativi, i pericolosi, i carichi ingombranti di difficile trasporto, quelli che devono essere maneggiati più volte, le destinazioni periferiche, mentre le casse del mercato restano, saldamente nelle mani delle grandi aziende.
Già con l'abbattimento delle "barriere protezionistiche" insito nei Trattati liberisti dell'Unione Europea, si sono verificate forme di dumping, normativo e salariale, successivamente all'ingresso nell'Unione dei paesi dell'est Europa, facendo leva su le diverse contribuzioni previdenziali e normative, si sono colpite le tariffe orarie, i tempi di guida e di riposo.

Ed il settore del trasporto su gomma è continuamente in espansione. "Libera merce su libero camion" comporta il bisogno di avere merci in perenne movimento, sempre disponibili, per fare questo servono camion in perenne movimento.

Il peso del servizio a domicilio
Il sistema di vendita degli ipermercati, soprattutto nel settore arredamento, comporta la consegna a domicilio, tramite corriere, a basso costo.
Ma la pratica della consegna a domicilio riguarda anche il settore alimentare, compresi i supermercati rionali o l'abbigliamento e sport degli out let.
La ricerca del costo più basso, conveniente per i clienti, ma soprattutto per i venditori, comporta l'assegnazione del lavoro all'azienda che propone sul mercato il prezzo più basso, conveniente per il venditore, generando una perversa spirale di sfruttamento, contro i lavoratori e di scontro tra gli stessi lavoratori.
Esempio ne sono, le dure vertenze che hanno coinvolto gli addetti della logistica, contro IKEA, Mondo Convenienza, Granarolo ....

La schiavitù dell'e-commerce
Il mondo che gravita su il sistema degli acquisti fatti tramite internet, prevede che il prodotto si veda sul computer o sul tablet, si cerchi il prezzo più conveniente, si ordini per via telematica, si paghi con carta di credito on line e il prodotto arriva, comodamente a casa. "La comodità in un click"
Dietro quel click e quello schermo del tablet, però, c'è la dura realtà lavorativa di chi quel prodotto, che arriva comodamente a casa, a basso costo, lo ha fatto o trasportato fino alla tua porta.
Il basso costo viene garantito da in mondo di moderni schiavi.
Le condizioni lavorative di chi produce le merci a basso costo, consistono che si deve, obbligatoriamente, lavorare a basso costo, Ma anche chi, quelle merci le immagazzina, le carica e le trasporta deve essere a basso costo.
AMAZON, il gigante mondiale dell'e-commerce è un valido esempio.
Nei magazzini tedeschi, su cui passa il grosso delle attività dell'azienda in Europa, usa personale immigrato da altri paesi dell'Unione (Spagna-Grecia-Ungheria-Romania) sfruttato, malpagato, umiliato ed oppresso da vigilantes sadici (risultati reclutati in gruppi neonazisti) come ha rivelato la rete tv A.R.D. prima rete televisiva pubblica tedesca.
Stessa situazione, di oppressione e sfruttamento, riscontrata nei depositi Amazon (settore libri) francesi, dal giornalista-infiltrato Jean Baptiste Malet.
Queste sono le basi su cui prospera l'impero dell'e-commerce multinazionale diretto da Jeff Bezos.
Nell'accattivante mondo dell'e-commerce, che genera questi mostri, (eBay, Amazon, Ali Baba o altri il meccanismo è lo stesso) per comprare si ricorre al pagamento on line, tramite carta di credito, con grande gioia del sistema finanziario globalizzato, ma il sistema, soprattutto, ha bisogno del controllo dei dati informatici, (e non solo!) dell'intera platea di potenziali consumatori transatlantici, da irretire con offerte mirate, e fidelizzare con sovrabbondanti offerte "Tutto al prezzo più basso possibile" !! Alla faccia della privacy e dei diritti dei lavoratori.
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Esempio locale
Il Comune di Firenze, nel progetto "Riqualificazione dell'Oltrarno" ha inserito l'accordo con Google, per rilanciare l'artigianato, di far inserire le botteghe artigiane su Google maps e di far effettuare le consegne dei prodotti nel mondo, attraverso accordo con Amazon.
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Just in time
La politica corrente in tutte le aziende manifatturiere, e non solo, di abolire qualsiasi forma di magazzino interno, e di ricorrere alla logica del just in time, farsi portare l'occorrente tramite corriere, genera un diffuso ricorso all'autotrasporto, ovviamente a basso costo.
Stesso bisogno di autotrasporto, viene generato dalla dismissione di servizi interni nelle aziende, aziende di qualsiasi tipo, manifatturiere o di servizio, pubbliche o private.
Passare dalla mensa al catering, del bar interno ai distributori automatici e poi le pulizie, il taglio erba, il rifornimento degli accessori dei bagni, ecc ... hanno bisogno della liberta circolazione di furgoni e camioncini.

Settore fieristico
Emblema della libera competizione delle merci, dell'uso della logistica come sistema, è l'allestimento di fiere, mostre, eventi.
Qualsiasi evento fieristico, che sia moda, artigianato, innovazioni industriali o energie rinnovabili è un gigantesco ingorgo di camion, furgoni, carrelli, al servizio della libera circolazione delle merci, merci di alta qualità, ovviamente, ma le condizioni di lavoro di chi ci opera sono di qualità molto più bassa.
Se le normali attività fieristiche sono tutto questo, gli eventi di carattere più vasto, planetario, che impatto possono assumere?
EXPO 2015 "Nutrire il Pianeta" - "Energia per la vita"
( la Madre di tutte le esposizioni !!)
Sponsor le grandi multinazionali (Coca Cola - Mc Donald's - Nestlè - Monsanto ecc...) co-sponsor nazionali (Eni - Telecom - Ferrovie . Coop ecc ...) 140 paesi ospiti, durata di sei mesi.
Oltre alla movimentazione dei materiali per la costruzione della mega opera e per l'allestimento, solo per l'ordinaria gestione del periodo fieristico (rifornimenti, pulizie, servizi vari), è stimato il fabbisogno di MILLE camion per notte.
E il costo? Basso sicuramente, visto che il "Sistema Expo" è partito con due "perle":
-) l'introduzione del lavoro volontario gratuito, per 18.500 studenti (fa punteggio come credito scolastico, però se ti ritiri paghi una penale.)
-)  aver stipulato, con i sindacati confederali, una paga oraria, per chi opera negli stand Expo, di soli 3,50 euro (lordi !)  pure, senza diritto di sciopero.

Contratti collettivi di lavoro, Statuto dei lavoratori, Articolo 18, Diritto di Sciopero.....?

Tutte "BARRIERE NON TARIFFARIE DA ABBATTERE" per agevolare le grandi opere e la libera circolazione delle merci.

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