venerdì 14 agosto 2015

AGOSTO 2015: LE LOTTE QUEST'ANNO NON VANNO IN VACANZA

Dallo sciopero all'Ikea alla vertenza Bridgestone, dai picchetti della logistica ai precari della scuola, dalla resistenza dei migranti fino alle lotte al Comune e nei trasporti a Roma

Quest'anno l'estate italiana è stata molto calda, non solo dal punto di vista climatico. Anche ad agosto - mese in cui tradizionalmente le lotte subiscono un netto calo a causa delle vacanze estive - i lavoratori di diverse aziende sono scesi in sciopero in varie regioni d'Italia.
Citiamo, in questo articolo, le vertenze che gli attivisti di No Austerity sono riusciti a seguire direttamente, portando solidarietà alle lotte. Ma il quadro è solo parziale: diverse altre sono le lotte che in questi giorni attraversano il Paese, lasciando prevedere l'arrivo di un autunno molto combattivo.

A partire da inizio agosto, le lavoratrici e i lavoratori dell'Ikea di vari stabilimenti d'Italia - da Milano a Genova, da Firenze a Bologna, da Brescia a Padova - sono scesi in sciopero, in molti casi per più giorni consecutivi. L'azienda, infatti, ha deciso di disdettare il contratto integrativo, cosa che comporterà, a partire dal primo settembre, il taglio del 20% dei salari dei dipendenti dell'azienda. A Milano (Carugate), dove gli attivisti di No Austerity hanno partecipato alla lotta e ai picchetti, gli scioperi hanno visto un'ampia partecipazione di lavoratrici e lavoratori, col sostegno anche di solidali. L'ultimo giorno di sciopero, molto partecipato nonostante la pioggia scrosciante, si è svolto lunedì 10 agosto a partire dalle 4.30 del mattino: sono stati bloccati i camion che cercavano di accedere allo stabilimento per scaricare le merci.

In questi stessi giorni, a Roma sono in corso varie importanti vertenze: la lotta dei lavoratori dei trasporti dell'Atac e di Tpl e l'agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune. Il 7 agosto i lavoratori di Atac e Tpl sono scesi in sciopero contro la privatizzazione del trasporto pubblico. Uno sciopero che viene dopo un mese di mobilitazioni nella Capitale e che ha visto il licenziamento di Christian Rosso, lavoratore Atac "colpevole" secondo l'azienda di aver denunciato con un video postato su facebook i disservizi dell'azienda dei trasporti. Grazie alla campagna per il reintegro, sostenuta anche da No Austerity, il licenziamento è stato ritirato e convertito in qualche giorno di sospensione: un'importante vittoria dei lavoratori.
Negli stessi giorni (3 agosto) i lavoratori del Comune di Roma (che da mesi sono in mobilitazione) hanno proclamato, col sostegno di diverse sigle del sindacalismo di base, lo stato di agitazione contro la modifica unilaterale del contratto collettivo decentrato e contro il conseguente peggioramento delle condizioni di lavoro (turni di lavoro prolungati, flessibilità oraria a comando, gerarchizzazione dei ruoli, ecc) e della qualità dei servizi. Sono ancora in corso le mobilitazioni nel settore di scolarizzazione rom, sinti e mediazione interculturale, nel settore dell'assistenza ai disabili nelle scuole (Aec) e dei servizi educativi convenzionati e dei canili in contrasto agli appalti al ribasso e ai bandi di gara sui quali ad agosto: si susseguono presidi, incontri (l'ultimo l'11 agosto con l'assessora alle politiche sociali di Roma Capitale), per mantenere inalterati posti di lavoro, continuità dei servizi alla cittadinanza e per proseguire la lotta contro il sistema di Mafia Capitale e gli appalti di servizi pubblici e sociali.

Non si ferma nemmeno la protesta dei precari della scuola contro la cattiva scuola di Renzi, contro un piano di assunzioni di lavoratori e lavoratrici della scuola che rappresenta una vera e propria deportazione forzata. Infatti, decine di migliaia di insegnanti, dopo 10, 15 o 20 anni di precariato, rischiano di lavorare, a partire dal prossimo anno scolastico, in province molto lontane da quella in cui vivono. Il ministero, infatti, assumerà i precari sui posti disponibili, in tutte le province d'Italia, senza tenere conto né delle preferenze dei precari né della provincia di appartenenza. Un vero e proprio trauma per tanti lavoratori (l'età media dei precari della scuola è 40 anni, la maggioranza donne con figli), tanto che molti stanno rinunciando a fare domanda di assunzione, preferendo rischiare di restare precari ancora per lunghi anni piuttosto che sottoporsi alla deportazione forzata. Ai precari viene infatti negata qualsiasi possibilità di scelta: il rifiuto di una posto di lavoro in una scuola (ovunque essa sia, magari a migliaia di km da casa...) comporta il licenziamento in tronco. Dopo anni e anni di precariato, una vera e propria umiliazione! Per questo, anche in questi giorni sono in corso sit-in dei precari in varie città d'Italia (Napoli, Cagliari, ecc.).

A Bari le realtà che aderiscono al coordinamento No Austerity stanno sostenendo attivamente la lotta dei lavoratori della Bridgestone. L'azienda ha, infatti, annunciato il licenziamento di 200 operai, oltre al taglio dei salari e la sospensione del pagamento degli straordinari. Alcuni dirigenti sindacali complici, in accordo con l'azienda, hanno proposto un referendum interno per sottoporre ai lavoratori questo piano aziendale dando indicazione per il SI: i lavoratori invece hanno risposto con un netto NO! E' nato un comitato operaio che, col sostegno di No Austerity e di attivisti politici del territorio, rilancerà a fine agosto le mobilitazioni.

Non si sono fermati, nonostante il caldo afoso, nemmeno i picchetti degli operai della logistica in Emilia Romagna. A Piacenza i facchini hanno organizzato diversi scioperi con picchetto per il riconoscimento dei diritti di rappresentanza sindacale e per rivendicazioni salariali (pagamento al 100% delle ferie e pagamento degli straordinari): bloccate nei primi giorni di agosto sia la AD (ex UPIM) di Pontenure che la ND di Piacenza. A Bologna, dal 4 agosto sono in sciopero i lavoratori della Camst, che protestano contro la mancata erogazione dei salari. L'azienda ha chiamato la celere per cercare di intimidire i lavoratori. A Cesena sono scesi in sciopero i facchini dell'Artoni, ottenendo l'apertura di un tavolo di trattative per il ricollocamento di un gruppo di lavoratori licenziati. La lotta proseguirà nei prossimi giorni, poiché l'azienda si dimostra sorda alle richieste dei lavoratori. 

Ma ad agosto non si ferma nemmeno la tragedia dei migranti che arrivano sulle coste del Sud Italia, in particolare in Sicilia, costretti a subire le ignobili politiche razziste dei governi di tutta Europa. Il 5 agosto al largo della Libia, verso la Sicilia, un barcone con 700 migranti si è capovolto: si parla di centinaia di vittime, di cui sono responsabili anzitutto le leggi razziste dei governi europei, che ostacolano i soccorsi in mare e impediscono ai migranti di accedere con facilità in Europa. Il 10 agosto circa 1500 disperati hanno cercato di raggiungere le coste della Sicilia, tra cui molti minorenni e anche alcune donne in stato di gravidanza. Il dramma che i migranti subiscono sulle coste italiane è simile a quello delle isole greche: a Kos centinaia di migranti (soprattutto afghani e siriani, in fuga dalle guerre) si sono ribellati a un vero e proprio internamento in uno stadio imposto dalle autorità locali. La ribellione ha avuto come risposta una pesante repressione da parte della polizia. No Austerity è al fianco dei migranti, contro tutte le politiche razziste!

Nel sostenere attivamente le lotte in corso, No Austerity fa appello all'unificazione delle mobilitazioni, per costruire un ampio fronte di lotta contro lo sfruttamento, contro il razzismo e contro le politiche di austerità imposte dai governi e dai padroni.

No Austerity - Coordinamento delle Lotte

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