venerdì 21 novembre 2014

UN 25 NOVEMBRE DI LOTTA!

Il maschilismo può esprimersi in diverse forme che sono tutte presenti nella nostra società: la più rilevante e la più discussa è la violenza di genere (violenza sessuale, psichica, verbale) che colpisce una percentuale rilevante delle donne della nostra società.

Il maschilismo non si esprime solo in questa forma ma anche nel ridicolizzare le donne, nella mercificazione del corpo femminile che vediamo ogni giorno in trasmissioni e pubblicità in tv, nello svalorizzare la donna sul posto di lavoro.

Il maschilismo tuttavia non è un semplice fatto di condotta individuale: è invece un'ideologia utilizzata dal sistema capitalista per sfruttare le donne e, attraverso loro, sopperire ai servizi sociali che un sistema in crisi si trova a dover ridurre drasticamente. A questo proposito le donne vengono sempre di più relegate tra le mura domestiche ad occuparsi dell'accudimento e della cura di anziani, bambini, disabili, eliminando sempre di più i momenti dedicati alla vita sociale e politica.

L'educazione dominante educa la società e la donna ad essere identificata come “l'angelo del focolare”, educa a ritenerla un essere fragile e debole, utilizzando tale idea come strumento di sfruttamento sui posti di lavoro dove le donne subiscono violenze e pressioni psicologiche, ed a pari mansioni degli uomini percepiscono un salario inferiore.

Non è possibile porre fine alla violenza maschilista e all'oppressione delle donne in un sistema capitalista che ha come linfa vitale lo sfruttamento del proletariato e quindi delle proletarie e di tutte le donne che sono la metà della classe lavoratrice di tutto il mondo.

Per questo non releghiamo la lotta al maschilismo come una questione “solo femminile” perché la lotta contro il maschilismo e la lotta contro l'oppressione e lo sfruttamento vanno insieme.

SOLO LOTTANDO CONTRO LA VIOLENZA DEL CAPITALISMO
SI LIBERA LA DONNA DAL MASCHILISMO E DALLO SFRUTTAMENTO!!!


Donne in Lotta di No Austerity

Nessun commento:

Posta un commento

Cara lettrice, caro lettore,

abbiamo deciso di porre alcuna restrizione ai commenti: chiunque può commentare come meglio ritiene, anche in forma anonima, i post di CUBlog. Tuttavia apprezziamo sia la buona educazione (anche nel dissenso più aspro) sia la vostra firma.

La Redazione di CUBlog