Bollate, 19 maggio 2014
LA FIRMA MANCANTE
Ecco perché non abbiamo
firmato
Con questo comunicato,
vogliamo informare i lavoratori che non abbiamo firmato l’ultimo
contratto relativo alla trattativa di
secondo livello, chiamata comunemente, in modo limitato, trattativa sul premio
di produzione.
La nostra decisione di non firmare è la coerente conseguenza
alla posizione che abbiamo assunto nel corso di questa trattativa e nelle
assemblee con i lavoratori, dove abbiamo sempre dimostrato la nostra insoddisfazione
per quello che era stato raggiunto; non solo perché lontani dalla piattaforma
che si era elaborata insieme a voi, ma anche perché alla fine siamo vicini a un
congelamento del premio senza che sia stato intrapreso un percorso di lotta
realmente incisivo per ottenere qualcosa di più.
Nella piattaforma che era stata presentata all’azienda dalla RSU si andava
oltre al premio di risultato: maggiorazioni notturne, allargamento degli aventi
diritto al gettone presenza e rivalutazione reale del gettone apertura/chiusura
erano le richieste più importanti.
Nessuno vuole sminuire 2510 euro di premio produzione che comunque sono da
conseguire. Semplicemente, 110 euro all’anno, dopo tutto quello che abbiamo
perso tra cassa integrazione, solidarietà, 19 turni, poi 15 e relativa
riduzione della maggiorazione notturna, non ci paiono adeguati a mantenere un
potere d’acquisto dignitoso, anche perché poco altro è stato raggiunto sulle
altre richieste in piattaforma. Senza contare che parliamo di un’azienda in
attivo che in questa fase storica sta chiedendo a noi tutti dei volumi
ambiziosi.
Qualcuno ci ha posto la questione democrazia, asserendo che
se la maggioranza dei lavoratori ha votato a favore, di conseguenza avremmo
dovuto adeguarci e firmare. Possiamo solo sorridere a queste obiezioni. Noi
prendiamo atto del fatto che la maggioranza ha votato a favore, non ci mettiamo
a contrastare questa decisione. Permetteteci quantomeno di cercare di
rappresentare fino all’ultimo atto coloro che hanno votato NO, lasciando traccia
della contrarietà di una parte della fabbrica.
Certamente se la nostra decisione di non firmare avesse bloccato il mandato dei
lavoratori ci avremmo pensato due volte a non firmare: non siamo qui per andare
contro gli interessi dei lavoratori.
Pensiamo ancora che quello che si riesce a conseguire in questa azienda sia
ottenuto più dai lavoratori e dalle loro lotte, che dalle concessioni
aziendali.
La democrazia manca,
ma tra quelli ad esserne danneggiati ci siamo noi della Cub, che ancora non siamo
riconosciuti come i sindacati confederali. Questo anche se sono state raccolte
più di 200 firme, dove si chiedeva la
possibilità per il nostro funzionario di poter entrare in fabbrica e partecipare alle trattative aziendali. Siamo
discriminati alle elezioni rsu, ma anche quando bisogna tutelare un nostro
lavoratore nelle conciliazioni: pure in quel caso ci è impedita la
partecipazione.
Di quale democrazia parliamo? Fintanto che avremo un minimo
d’appoggio da parte dei colleghi
continueremo nella nostra opera, cercando di tenere dritta la barra della
difesa e degli interessi dei lavoratori. Senza se e senza ma.
Dai forza ai lavoratori, sostieni la Cub
COORDINAMENTO CUB PIRELLI BOLLATE
www.cub-log.blogspot.it