sabato 3 febbraio 2024

Per il cessate il fuoco immediato. A favore della Resistenza e per l’autodeterminazione del popolo palestinese. Sciopero nazionale!


 


Da 76 anni il popolo palestinese è vittima di una delle più feroci oppressioni della storia. Un’oppressione, quella sionista dello Stato razzista d’Israele, che dal 1947 ad oggi ha già causato decine di migliaia di morti e milioni di profughi cacciati dalle loro terre. 

Da mesi si sta consumando, nella Striscia di Gaza, un vero proprio genocidio: si contano già oltre 27 mila morti, di cui 13 mila  bambini,  migliaia di feriti, invalidi e la distruzione di oltre il 60% delle abitazioni.


L’intero territorio di Gaza, che rappresenta la più grande prigione a cielo aperto del mondo, dove centinaia di migliaia di persone sono private dei più elementari diritti umani, è sotto costante bombardamento, senza acqua, luce, gas, carburante; a rischio di epidemie, con i pochi ospedali rimasti in funzione e ormai al collasso. 

Una situazione catastrofica dove il prezzo più alto, come sempre, lo stanno pagando bambini, minori e persone fragili.

Stessa drammatica situazione in Cisgiordania, dove la popolazione palestinese vive da decenni una condizione da apartheid, attorniata da decine di insediamenti con circa 800.000 coloni israeliani ben armati, dei quali la maggior parte fanatici. Solo in questi ultimi mesi sono stati uccisi centinaia di palestinesi e migliaia sono stati imprigionati in detenzione amministrativa (senza alcun motivo). 


Esprimiamo il nostro totale sdegno nei confronti del governo italiano, che nulla sta facendo in favore della popolazione palestinese se non di votare contro qualsiasi risoluzione che chieda il cessate il fuoco immediato. A questo si aggiunge la falsificazione messa in  atto dai principali media, che omettono sistematicamente di riportare le cronache del genocidio portato avanti dagli israeliani nella striscia di Gaza mentre diffondono all’unisono la narrazione dei «palestinesi terroristi» e del «diritto di esistere» del popolo ebraico, tacciando di antisemitismo tutti coloro che criticano le politiche criminali dello stato sionista  d’Israele: ciò nonostante sono centinaia di migliaia gli ebrei in tutto il mondo che criticano le politiche d’Israele: antisionismo non è antisemitismo! Un concetto che a più riprese, in tutte le occasioni possibili, è stato ricordato dai fratelli palestinesi.


Le piazze di tutto il mondo si stanno tingendo coi colori della bandiera palestinese, milioni di persone stanno animando cortei chilometrici in tutte le principali città del globo. Un grido di rabbia e di dolore che echeggia ad ogni latitudine e a cui noi ci uniamo. Fino alla fine dell’occupazione israeliana.


La Allca-Cub, da sempre dalla parte degli oppressi e degli sfruttati, si stringe al fianco del popolo palestinese e sostiene la sua eroica Resistenza che da 76 anni cerca di difendersi dall’oppressione di uno dei più potenti e meglio armati eserciti del mondo, sostenuto dall’imperialismo occidentale (Stati Uniti in testa!) che attraverso lo Stato d’Israele mira ad avere il proprio avamposto in Medio oriente.


Per quanto esposto accogliamo appieno all’appello dei GPI e delle altre associazioni e reti del movimento palestinese. Facendo seguito al mandato del nostro Direttivo nazionale del 23 gennaio proclamiamo lo sciopero nazionale per le categorie: chimica, gomma-plastica, farmaceutica e vetro, per l’intera giornata di venerdì 23 febbraio 2024, dando mandato alle singole realtà locali e unità produttive di articolare lo sciopero sulla base delle turnazioni lavorative.

 

Fermare il genocidio del popolo palestinese!

Per il  ritiro immediato delle truppe israeliane dai territori occupati.


domenica 31 dicembre 2023

Contro-messaggio di fine anno 2023

Come da nostra tradizione, ormai ultra consolidata, pubblichiamo il contro-messaggio di fine anno, dove "contro" significa in contrapposizione al messaggio trasmesso a reti unificate dal Capo dello Stato.

Un messaggio che di anno in anno affidiamo alle tante compagne e ai tanti compagni di diverse collocazioni sindacali e percorsi politici che incontriamo nelle nostre lotte, dando voce, appunto, a chi le lotte le ha sempre vissute da protagonista.

Chiudiamo questo 2023 lasciandovi alla penna superlativa di Giovanna Lo Presti (che ringraziamo infinitamente!), già portavoce della Cub Sur, e nostra compagna attiva nella costruzione del Fronte di Lotta No Austerity.

A tutte le lettrici e i lettori di CUBlog auguriamo un 2024 di unità delle lotte contro il capitalismo!


La redazione di CUBlog


domenica 17 dicembre 2023

Alessandria: comunicato di solidarietà della Allca-Cub di Alessandria per i lavoratori precari della Guala Pack


La Allca Cub Alessandria esprime piena solidarietà ai lavoratori/ trici dello stabilimento Guala Pack di Castellazzo Bormida (Al), coinvolti nella vicenda della riduzione dei turni di lavoro annunciata dall'azienda. Ancora una volta piove sul bagnato: saranno infatti una ventina circa di lavoratori/ trici precari, ossia coloro che solitamente sono costretti a condizioni lavorative e economiche peggiori, ad essere coinvolti in questa modifica dei turni produttivi e che porterà di conseguenza alla riduzione del personale. Dal nostro punto di vista sindacale, i mancati rinnovi di questi contratti di lavoro precari sono da considerarsi a tutti gli effetti licenziamenti. Tutto questo è il frutto dei contratti di lavoro scellerati che le Organizzazioni Sindacali firmatarie continuano a siglare e rinnovare, nel nome del "lavorare a ogni costo" ma facendo compiere continui arretramenti nelle condizioni di lavoro generali. Occorre invece fermare tutto questo scempio e fare tornare una coscienza sindacale alla classe lavoratrice, nel nome dei diritti, del salario e della salute/sicurezza.

Allca Cub Alessandria

mercoledì 6 dicembre 2023

Addio al sindacalista, all’amico e al compagno di una vita di lotte



Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, dopo una grave malattia, Giovanni Cippo, storico segretario generale della Allca-Cub, si è spento.

Giovanni, il nostro “Gio”, ha cresciuto questa organizzazione sin dall’inizio, portando in dote quegli elementi umani e personali che lo hanno da sempre contraddistinto; elementi che ha trasferito alle lavoratrici e ai lavoratori che con lui hanno collaborato. 

Gio non ha mai, nemmeno per un secondo, messo da parte il lato umano della vita, cosa tutt’altro che scontata nel mondo del sindacalismo, dove sovente non si dà spazio ai sentimenti individuali: “Prima di cominciare… come va a casa?”, chiedeva sempre a tutti noi, e Gio non chiedeva tanto per chiedere: voleva sapere, faceva sentire le persone importanti. Gio condivideva sempre le sue emozioni personali, si emozionava ed emozionava.

Gio era un uomo sensibile, delicato, sempre attento alle situazioni di ogni compagna di ogni compagno; un segretario che con molta umiltà si è sempre posto al servizio dei lavoratori e dell’organizzazione, facendo sempre crescere le persone che lo circondavano, lavorando sempre sui loro punti di forza, senza mai far pesare limiti e fragilità; ringraziando sempre tutti noi per ogni volta che eravamo partecipi di un qualsiasi evento del sindacato, come se non fosse nostro stesso interesse, come se non fossimo noi a dover ringraziare lui per tutto il lavoro che ha sempre fatto per noi tutti: sì, Gio ci ha viziato un po’ tutti, svolgendo quella mole immensa che costituiva il suo lavoro sindacale.


Pragmatico, inclusivo, genuino. Gli attivisti della Allca-Cub che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui non hanno dovuto attendere per fare esperienze dirette di attività sindacale: dalle trattative all’elaborazione di piattaforme, dalle conciliazioni agli incontri coi legali. Gio ha sempre detestato i formalismi e non ha mai permesso che questi diventassero ostacoli per la partecipazione della base: le riunioni degli organismi sono sempre state aperte e inclusive verso coloro che volevano partecipare.


Le sue battaglie sindacali sono sempre state lo specchio della meravigliosa persona che era: la democrazia, quella vera, come strumento per far emergere il protagonismo dei lavoratori attraverso la partecipazione attiva, ha costituito il faro che ha orientato tutta la sua vita e la sua opera di sindacalista.

Giovanni questo faro non si è limitato a seguirlo, ma lo ha sapientemente usato per illuminare tutti noi, in ogni contesto, in ogni occasione, in ogni luogo. 

In questi ultimi anni, i più difficili per tutta la Cub, Giovanni è stato un protagonista assoluto nel portare avanti con ostinazione la battaglia per un sindacato libero e di lotta, svincolato da patti liberticidi con Confindustria, come l’accordo vergogna del 2014 sulla rappresentanza. Una battaglia che è stata l’architrave dell’ultimo congresso della Allca-Cub da dove è uscita l’organizzazione più compatta che mai.


Giovanni ha combattuto contro i padroni, a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici da quando ha messo piede in una fabbrica e non ha più smesso fino a che le forze glielo hanno permesso. 

Lo ha fatto con una generosità e un altruismo non comuni. Ha saputo gestire al meglio e con grande umanità i rapporti con tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno fatto e fanno vivere la nostra organizzazione sindacale. 

Ci aveva preparato a questo triste momento e raccomandato di stare sempre a fianco della classe lavoratrice, che mai come in questo momento è in estrema difficoltà. 

Giovanni ha sempre visto tutti noi come una famiglia, ha condiviso fin dal primo giorno la notizia della sua malattia e da allora si è subito preoccupato, con una lucidità e una dignità rare, di metterci in grado di andare avanti. Le riunioni in videoconferenza a cui Giovanni ha partecipato, anche dal letto dell’ospedale, rimarranno indelebilmente scolpite nei nostri cuori, in quei riquadri sul monitor i nostri volti rigati dalle lacrime si sono sono plasmati sul suo sorriso commosso: anche in quelle occasioni Giovanni ci ha dato forza, elencando le qualità di ognuno di noi e indicando l’importanza del nostro lavoro di squadra. 


Una sera, dopo una riunione, Gio disse che alla fine dei conti si trattava di immaginare un mondo migliore e fare di tutto per realizzarlo. Questo concetto semplice e potente riassume meglio di qualsiasi parola chi era Giovanni Cippo: la sua immaginazione del “mondo migliore” e il suo entusiasmo nel cercare di realizzarlo non si sono mai fermati: impossibile non ricordare il suo incessante impegno per l’ambiente, il clima e la sicurezza dei lavoratori.


Oggi abbiamo perso un amico, una guida, un sindacalista sempre posizionato sul fronte del conflitto. Un gigante del sindacato dall’animo umano e gentile. Un compagno di lotta che nella lotta ha saputo arricchire le vite di ognuno di noi. Ci uniamo al dolore della moglie e dei figli di Giovanni, che abbracciamo infinitamente.


Caro Gio, ci perdonerai, ma oggi rivendichiamo il nostro diritto di piangere tutte le lacrime che abbiamo in corpo. Domani, te lo promettiamo, le lacrime le asciugheremo, e andremo sul campo di battaglia a lottare per realizzare il mondo migliore che immaginiamo. E ti porteremo con noi.




Milano, 6 dicembre 2023

La Segreteria nazionale Allca-Cub


mercoledì 1 febbraio 2023

Pirelli: il comunicato dei lavoratori Pirelli della Allca-Cub


 Bollate, 31 gennaio 2023 (comunicato 1/23)


Pirelli: anno nuovo, problemi vecchi


Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2023 sarà un anno difficile per i lavoratori di Bollate; e il “buongiorno” è stato annunciato dal susseguirsi di una serie di questioni che andiamo di seguito a elencare:


  1. Il contratto nazionale
    Come avevamo previsto nel nostro documento di controinformazione redatto all’indomani della pubblicazione della piattaforma (mai presentata ai lavoratori delle Pirelli di Bollate e Novara, ricordiamolo) per il rinnovo del Ccnl Gomma-plastica, l’ipotesi d’accordo raggiunta, senza nemmeno un minuto di sciopero, si informa a tutti quei meccanismi che hanno impoverito e precarizzato la classe lavoratrice generando, al contrario, interessi materiali sia per il padronato sia per gli apparati sindacali. Parliamo di welfare contrattuale, fondi di categoria, sistema degli appalti, enti bilaterali, commissioni e osservatori paritetici ecc. Inoltre l’aumento ottenuto, a fronte di un’inflazione a due cifre che si aggiunge ai già allarmanti dati Ocse (che vedono l’Italia unico Paese tra i più industrializzati a perdere in potere d'acquisto dal 1990 a oggi), è di soli 167 euro lorde in tre anni erogati nelle consuete tre tranche distanziate di un anno.

  2. Contratto aziendale
    Diventa difficile ricostruire l’intero percorso di magheggi che abbiamo dovuto subire e che ci ha portato alla situazione di oggi, ma ci proviamo.
    In principio era la lotta per un aumento di euro 300 sulla 14esima ferma da 40 anni, poi, non si sa come, duecento persone avevano capito male quello che 6 persone avevano spiegato bene: non più 300, ma 150! Però attenzione: 200 euro le metteranno nel premio (50 in più, bontà loro!) Tutto risolto? No, non solo perché quei 200 sono una tantum mentre nella 14esima li avremmo percepiti tutti gli anni fino alla pensione, ma perché le 200 euro sono nuovamente sparite (probabilmente le duecento persone si ostinano a capire male); ma, fermi tutti, colpo di scena: ne daranno 400 in forma di benefit a tutto il gruppo in buoni carburante o spesa. Uno strumento che farà risparmiare ai padroni soldi che dovrebbero essere destinati ai lavoratori in forma contributiva e di welfare universale e pubblico.

  3. Situazione di fabbrica
    Le questioni sono sempre tante, ma individuiamo come prioritarie le seguenti problematiche: 

    1. Personale esterno
      Dal rientro dalla cigs ad oggi ci sono state segnalate diverse situazioni di una certa gravità. Al netto del fatto che riteniamo non vadano esternalizzate parti del processo produttivo, siamo venuti a conoscenza di inadempimenti contrattuali e legislativi come l’inosservanza delle 11 ore previste di riposo tra un turno e l’altro, per non parlare di lavoratrici e lavoratori a cui non viene data la possibilità di lavorare le ore previste da contratto, forzando l’utilizzo di permessi e ferie che dovrebbero essere concordati. Si sappia che per noi queste lavoratrici e questi lavoratori sono nostri colleghi a tutti gli effetti e che non possiamo tollerare delle mancanze così gravi nei loro confronti.

    2. Circolo
      Non è il primo anno che vengono spese ingenti somme per l’acquisto di gadget della Pirelli. Ricordiamo che il Circolo nasce da un accordo sindacale che prevedeva un finanziamento aziendale di 20 milioni di lire, poi divenuti 10.329 euro. Quest’anno, per acquistare le borse Pirelli, sono stati spesi quasi 20 euro a borsa per 276 borse, pari a circa 5500 euro, a loro volta pari a metà dell’intero stanziamento aziendale. Siamo al livello di Totò che vende la fontana di Trevi: ridiamo indietro alla Pirelli metà dei soldi che dovrebbe dare lei a noi, e lo facciamo per acquistare gadget pubblicitari che molto probabilmente l’azienda regala a fornitori e clienti. Chiediamo al Consiglio direttivo del Circolo di fare chiarezza su queste dinamiche.
      Un’ultima cosa: ricordiamo che il Consiglio direttivo del Circolo rimane in carica due anni, dopodiché dovrebbero tenersi le elezioni per il rinnovo: sono anni che questo non avviene! Noi ringraziamo i lavoratori che in questi anni si sono occupati del Circolo organizzando iniziative importanti e coinvolgenti, e facciamo appello a un suo regolare rinnovo dove potranno ricandidarsi insieme ad altri lavoratori.

    3. Calendario
      Con molta sorpresa, ricevendo il calendario, abbiamo appreso che la chiusura agostana si ridurrà a una sola settimana: in principio erano tre, poi due, ora una e ci aspettiamo che si arriverà al “no stop” estivo. Dicono: “Sì, ma le ferie rimangono sempre di tre settimane, che v’importa?”, ci importa eccome, perché se queste settimane dovranno essere gestite a turni, per molti lavoratori sarà un problema riuscire a ottenere le ferie nello stesso periodo dei propri familiari. A questo si aggiunge che Pirelli avrà probabilmente un guadagno a ridurre le fermate estive: in cambio di cosa?

    4. Clima di fabbrica
      Recentemente (e non è nuovo)sono stati denunciati atteggiamenti oppressivi e poco rispettosi nei confronti dei lavoratori: crediamo che la Rsu abbia agito correttamente, proclamando un’ora di sciopero a cui abbiamo aderito con convinzione (anzi: crediamo sia meglio calendarizzare lo sciopero per tutte le squadre!). In tal senso ribadiamo che al verificarsi in futuro di episodi simili, non solo appoggeremo gli scioperi auspicabilmente proclamati dalla Rsu, ma saremo parte attiva e vigile, non esitando a proclamare sciopero a nostra volta. 



sabato 31 dicembre 2022

Contromessaggio di fine anno 2022

50 sfumature di grigio

di Giacomo Biancofiore






Care lettrici e cari lettori di Cublog,


questo contromessaggio rappresenta per me e sicuramente per molti di voi un appuntamento con la tradizione, quella bella, con cui vogliamo riconciliarci e che irride quella insopportabile dei retorici e ipocriti messaggi istituzionali di fine anno.

Se per certi versi è un onore per me raccogliere il testimone del contromessaggio da un compagno straordinario come Diego, per altri è una vera e propria tortura, una di quelle prove che battezziamo come “insuperabili” prima ancora di cominciare.

Negli anni passati le parole di Diego hanno commosso e contemporaneamente hanno dato una carica incredibile e vi assicuro che non è facile, non lo è più da troppi anni e, ahimè, non è sufficiente la condizione di salariato né quella di militante ad agevolare l’arduo compito. Come Diego mi sono barricato nella cucina proletaria per trovare l’ispirazione tra gli avanzi delle grandi mangiate natalizie che qui a sud provano a resistere all’inflazione.

Ma niente! 

Cerco di colorare il 2023, di farvi arrivare un sorriso incoraggiante come quello che sfoggerà Mattarella il 31 alle 20 e più ci provo più le sfumature di grigio tendono al nero.

Forse il segreto sta nel rimuovere i quasi mille Giacomo, Diego, ecc. che non c’erano ai cenoni da Bari a Milano perché sono morti nel 2022 mentre lavoravano per un salario che è sempre più impalpabile. O forse basta non pensare che la cucina proletaria da cui sto scrivendo con il termosifone caldo e la luce accesa, pur nella sua semplicità, oggi sarebbe una reggia per il Giacomo o il Diego che in Ucraina stanno combattendo e che ad ogni rumore girano gli occhi sgranati su quei figli a cui vorrebbero regalare un futuro di pace, di vita.

E poi le bollette che si accumulano sui comò, sotto il peso di quell’orologio della bisnonna che non le fa mischiare e tiene in alto le scadenze più vicine.

E poi ancora la cassa integrazione, i libri, l’apparecchio per i denti e gli occhiali nuovi per i figli di 5, 10 o 25 anni poco cambia perché dicono che lavoro non ce n’è.

E le donne?

Anni di piccole e faticose conquiste gettati alle ortiche, alla faccia dell’ipocrita narrazione del “signor presidente” donna.

È fine anno e nonostante non abbia voluto concedere nessuna ipocrita bonarietà a questo contromessaggio, gli auguri sono importanti.

E allora tanti auguri, con le stesse insopportabili sfumature di grigio, ai dirigenti sindacali, quelli sempre pronti ad accomodarsi ai tavoli e firmare accordi in cui le lacrime e il sangue dei lavoratori sono un perfetto surrogato dell’inchiostro, quegli stessi che provano a soffocare ogni sussulto della lotta di classe attraverso la frammentazione e la “concorrenza” tra sigle e siglette… per un pugno di tessere.

Gli auguri veri, invece, voglio farli a chi, anche nel 2023, sfiderà il grigio e completerà questo contromessaggio con i colori della lotta, senza paura, senza compromessi. 

Non faccio nomi, perché ometterei tutte quelle proletarie e tutti quei proletari di cui possiamo solo immaginare l’esistenza, ma non la straordinaria resistenza; quelli che, mentre sono impegnati a fronteggiare le lacune di una sanità che si fa nemica per sé o per un proprio caro, affrontano padroni sguaiati, capi arroganti e burocrati vigliacchi con la rabbia che solo la lotta di classe riesce a colorare.

Con voi, compagne e compagni, chiudo il pugno e lo alzo al cielo!


Giacomo